Un’azione di consolidamento delle infrastrutture, per dare garanzia di continuità, in cui due sistemi Ibm Storwize svolgono un ruolo primario.

Vega è una società di consulenza Ict di Pavia che opera nel mercato della Sanità e della filiera del farmaco.
La sua attività comprende servizi di full outsourcing per i magazzini della distribuzione del farmaco, servizi di assistenza e supporto a oltre 1.300 farmacie private e pubbliche, parafarmacie, e a più 50 strutture: ospedali, Rsa, Case di Cura, studi dentistici.

La missione di Vega è dunque alta: garantire che i farmaci di cui necessitano i pazienti arrivino puntualmente.

Antonio D’Elia, responsabile infrastruttura It della società pavese, ci ha spiegato il senso dell’attività di consolidamento fatta sulla scorta di un progetto volto alla ricerca dell’affidabilità del dato, della corretta gestione e dell’efficienza.

Due datacenter per funzionare meglio
Prima della costituzione dei due centri attuali, situati presso la sede di Pavia e a Lallio (Bergamo), i sistemi che dovevano parlarsi erano nei 14 magazzini.

Ora i due datacenter comunicano fra loro e con i nodi periferici del network tramite una rete Mpls, con spirito di alta affidabilità e in ottemperanza dei principi del disaster recovery.
Il sistema riceve gli ordini dalla farmacia, tramite il gestionale in loco, che fa partire l’ordine verso le macchine situate in entrambi i datacenter in una dmz.
Tramite software Ibm viene passato prima ai sistemi Power, poi alla logistica.

Storage unificato per la protezione del dato

Per la tutela e la garanzia di integrità del dato D’Elia ha puntato su una integrazione spinta fra i server Power e lo storage, costituito da due sistemi Storwize V7000, uno in ogni datacenter.

L’adozione della tecnologia Storwize, con le sue implicite caratteristiche, ovvero una San esterna alle piattaforme server, è figlia di diversi fattori: tecnologici, strategici e anche economici.

Deduplicazione, compressione e thin provisioning sono per Vega fattori vincenti per migliorare le prestazioni e l’efficienza dei sistemi gestionali di back end.

In termini strategici l’adozione di questa tecnologia gli permetterà a Vega di integrare in un unico storage infrastrutture diverse: oltre al mondo Power i, quello open e quello basato su piattaforma Windows-Intel.

Il traguardo di D’Elia sarà quello di automatizzare tutto il processo.

A tendere, i due Storwize a Pavia e Lallio faranno repliche sincrone.
«La nostra disponibilità deve essere 7×24, non possiamo permetterci errori – spiega D’Elia – . Oggi abbiamo l’infrastruttura collante, la rete. Consolidando lo storage su una piattaforma, gestiremo tutti i dati anche dalle altre piattaforme Wintel».

Lo spirito di Vega, dunque, è quello dell’Unified storage.

Sui V7000 albergano anche dischi allo stato solido, racconta D’Elia: svolgono bene il loro ruolo per le partizioni di produzione, Cpu e i/o intensivi, per applicazioni mission critical, come la ricezione degli ordini.

Il backup di Vega, del resto, è giustamente complesso: una quindicina di partizioni, alcune solo per flashcopy, nottetempo e localmente, per poi riversare tutto su nastro. Come del resto la dematerializzazione spinta del ciclo attivo che si pratica in Vega impone.

Quando il partner sa capire e fare
In tutta questa attività Vega è stata supportata da Cosmic Blue Team, partner Ibm che conosce da tempo la realtà in cui si muove l’azienda pavese.

«Cbt ci ha aiutato molto a fare da collante sul campo – spiega D’Elia – con presenza tecnica e umana, perché a volte le competenze per fare bene tutte le cose mancano».

E sottolinea il concetto di teamwork: «ognuno concentrato sul proprio ruolo, per centrare un obiettivo di consolidamento non facile. Oggi possiamo parlare di unione di mondi tecnologici».

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