Toner in esaurimento: Lexmark sfata dicerie e luoghi comuni

Contro la scarsa informazione su costo per pagina e rendimento delle cartucce una migliore comprensione delle funzionalità dei dispositivi di nuova generazione.

Passa dal migliorare la conoscenza dei prodotti di consumo delle stampanti laser la via del risparmio per le aziende sui costi associati ai processi di stampa.
Ne è convinta Lexmark che, alla luce dei risultati di un’indagine condotta in Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito e Sud Africa, torna a sottolineare l’esigenza di sfatare luoghi comuni e dicerie in merito a costi per pagina e rendimento delle cartucce, oggi sempre più affidabili.

E che sia questione di “cultura” lo dicono alcuni suggerimenti stilati dalla multinazionale statunitense dopo aver appreso che, a livello europeo,
3 dipendenti su 4 dei 664 impiegati interpellati nella survey non hanno idea di quante pagine una periferica è in grado di stampare con la cartuccia utilizzata abitualmente.

Ma c’è di più.
Lontani dal conoscere (84%) quante stampe possono essere prodotte dopo la comparsa dell’avviso di “Toner in esaurimento” sul display della stampante, ben il 28% degli intervistati crede che il riciclo di una cartuccia esausta sia un servizio a pagamento e, nel 50% dei casi, che il costo della cartuccia sia direttamente proporzionale al costo per pagina stampata.


Attenta a puntare su una migliore comprensione delle funzionalità delle cartucce per consentire agli utenti di prendere decisioni più consapevoli sui prodotti che acquistano, Lexmark parte dal suggerire la scelta di toner che abbiano integrato al proprio interno il sistema “shake free”. Quest’ultimo sarebbe in grado di garantire qualità di stampa elevata fino al totale esaurimento, segnalando il numero esatto di pagine che restano da stampare con il toner rimanente, ovviando a una pratica che, sempre secondo l’indagine Lexmark, vede il 68% degli intervistati italiani agitare più volte la cartuccia per raggiungere un livello di stampa migliore quando quest’ultima è in esaurimento.

Vero è, che sostituire il toner al primo cenno di comparsa dell’alert di esaurimento comporta uno spreco che solo dispositivi di ultima generazione ovviano fornendo a video, quando il livello diventa veramente basso, il numero stimato di pagine rimanenti, così da evitare possibili perdite di toner per l’utente.

Periferiche sempre più intelligenti
Circondati da dispositivi sempre più intelligenti, anche per quanto concerne le periferiche, sono attualmente già in commercio soluzioni laser capaci di analizzare le abitudini di stampa individuali, come il numero di pagine medie stampate, e utilizzarle per calcolare in maniera puntuale il numero delle pagine rimanenti.

Infine, non è vero che il costo per pagina è direttamente proporzionale al costo della cartuccia.
Come precisato da Lexmark, il costo per pagina è il risultato del prezzo di vendita della cartuccia associato al numero indicato di pagine stampate, tanto che l’ulteriore sottolineatura del vendor si conferma quella che, “maggiore è il prezzo della cartuccia, maggiore è il numero di pagine stampate che possono essere prodotte e minore è il costo complessivo per pagina”.

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