Sviluppo prodotti: la forza tranquilla della simulazione

Il compromesso della sperimentazione e la via concreta all’innovazione di prodotto suggerita da Carlo Gomarasca, ad di Ansys Italia. Una sigla per dirlo? Sbpd.

Il modo in cui le aziende sviluppano nuovi prodotti è a tratti paradossale.
Lo sostiene Carlo Gomarasca, Amministratore delegato di Ansys Italia.

I prodotti crescono in complessità: più versioni, funzionalità, sistemi che interagiscono, maggiore integrazione tra meccanica ed elettronica, eppure la tendenza è di abbreviare il ciclo di sviluppo e contenere il più possibile gli investimenti.

Si ripete continuamente che è necessario puntare su prodotti innovativi, ma la maggior parte delle aziende preferisce muoversi su campi conosciuti perché non può permettersi di investire in progetti che, essendo davvero sperimentali, non danno sufficienti garanzie di ritorno sull’investimento.

Ciò vale anche per le aziende che investono tanto in R&D. Per le grandi innovazioni, infatti, l’approccio tradizionale di creare numerosi prototipi fisici e condurre lunghi cicli di prova per ogni progetto, non è fattibile.
Richiederebbe enormi budget, riducendo i profitti, mentre i lunghi cicli di sviluppo porterebbero i prodotti sul mercato in ritardo.

Per Gomarasca è invece necessario implementare processi nuovi che permettano alle aziende di progettare prodotti innovativi e di qualità in tempi e a costi più bassi.
E cita un rapporto di Aberdeen Group (“The Impact of Strategic Simulation on Product Profitability”) che fa luce sulle best practice applicate dalle aziende di successo che puntano, nello sviluppo dei prodotti, a ottimizzare tempo, costo e qualità.

In base al rapporto le aziende più innovative utilizzano software di simulazione virtuale per analizzare e testare i loro prodotti.

Come? Con gli strumenti virtuali e le capacità di calcolo oggi disponibili si possono verificare svariate configurazioni prodotto senza aver costruito un singolo prototipo fisico.

I risultati di queste prime analisi indicano se e quali strade sono davvero percorribili e consentono di focalizzare gli investimenti sulle idee che hanno possibilità di successo.
Si arriverà al prototipo fisico per un test finale quando si sarà messo a punto e ottimizzato il prodotto.

L’impiego delle tecniche virtuali, per Gomarasca, consente alle aziende di essere più veloci e di realizzare prodotti migliori perché in grado di prevedere il comportamento dell’oggetto già nelle prime fasi della progettazione, testando il sistema a ogni passo.

In questo modo sono possibili iterazioni velocissime che, giorno dopo giorno, supportano il progettista nel prendere decisioni informate su come proseguire lo sviluppo del prodotto per arrivare al massimo risultato.
Oggi è possibile integrare simulazioni meccaniche, strutturali, fluidodinamiche ed elettromagnetiche.

Simulation based product development

Molte aziende si avvalgono già della simulazione in fase di progettazione, ma quelle che hanno più successo si differenziano per l’uso sistematico che ne fanno, adottando l’approccio Simulation-based product development e promuovendo interazioni tra analisti e progettisti in un ambiente software comune e integrato.

Sebbene il concetto dello sviluppo del prodotto in base alla simulazione possa essere un traguardo per molte aziende, l’approccio non può essere implementato con successo in mancanza di un’attenta riflessione, know-how e conoscenza per utilizzare le avanzate soluzioni tecnologiche richieste.

Esistono quindi due fattori essenziali da considerare, il primo è determinato dall’utente: come tutti i software specialistici richiede personale qualificato in grado di sfruttarne al meglio le potenzialità; il secondo è il software stesso.

La vera e propria prototipazione virtuale si può ottenere solo quando si ha a disposizione una piattaforma che può far interagire simulatori avanzati e consente il passaggio automatico e veloce tra un simulatore e l’altro.

I vantaggi? Notevoli: fino a risparmi di milioni di dollari su progetti complessi.
Esempi di tale pratica virtuosa e sotto gli occhi di tutti sono l’imbarcazione Alinghi e la scuderia di Formula 1 Red Bull.

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