Ampliato l’accordo di collaborazione esistente, contestualmente al lancio di due server con cuore Xeon.
20 maggio 2003 Sun ha fatto un
ulteriore passo a conferma della propria strategia verso il cosiddetto
low cost computing annunciando due nuovi server e l’ampliamento
di un accordo esistente con Oracle.
Il punto chiave
dell’annuncio fatto dallo stesso Ceo della società, Scott
McNealy, il quale ha per altro colto l’occasione per smentire ipotesi
di acquisizione da parte di concorrenti o società finanziarie, è che il database
di Oracle girerà su tutte le piattaforme hardware e software di Sun,
inclusi Solaris e Linux.
Oggetto dell’intesa sono database,
application server e Oracle Collaboration Suite, nella quale
verrà integrato StarOffice.
Un commitment molto forte, che
vede entrambe le società unite anche nel dimostrare la possibilità di garantire
scalabilità, sicurezza e potenza a costi contenuti.
Ed è in quest’ottica che
si devono leggere anche i due nuovi annunci di prodotto. Sun ha infatto
presentato due server a basso costo, Sun Fire V60x e V65x. Il
primo è un sistema 1U a una o due vie, con processore Intel Xeon a 2.8 GHz, con
Red Hat Linux oppure Solaris per piattaforma x86. Si tratta di un server entry
level, adatto per applicazioni di web serving e e-mailing, con 6 Gb di memoria e
tre dischi Ultra 320 Scsi.
Il secondo è invece un server 2U, con Xeon a 2.8
o 3.06 GHz, con 12 Gb di memoria, sei dischi da 36 o 73 Gb e sei slot Pci.
I
prezzi partono da 2.450 dollari per il V60x e da 2.650 dollari per il
V65x.
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