Sun svela i conti della divisione storage

Per la prima volta l’azienda diffonde i risultati finanziari dell’unità, mostrando come il calo del fatturato legato ai prodotti sia inferiore a quello registrato nell’area server.

15 Maggio 2003 Sun Microsystems apre i “forzieri” al pubblico. In un comunicato istituzionale rilasciato dall’azienda, si spiega che il primo, pesante calo di fatturato, fu registrato nel 2000 con l’esplosione della bolla dotcom. Da allora, però, gli incassi dell’area storage hanno mostrato un declino inferiore a quelli relativi alla principale linea di prodotti dell’azienda: i server.

Nell’anno fiscale 2000, i prodotti storage contarono per il 18 % del fatturato globale dell’azienda (2,4 su 13,4 miliardi di dollari). Nell’anno fiscale 2002, il fatturato storage è stato di 1,7 miliardi di dollari, ossia il 19 % sul totale di 9,1 miliardi di dollari. Negli ultimi anni, d’altronde, è stato notevole lo sforzo di Sun per ritagliarsi una maggiore fetta di questo mercato a scapito di concorrenti come Emc, principalmente con l’acquisizione di numerose società e con l’accordo per vendere la linea di prodotti high-end di Hitachi Data Systems.

L’azienda statunitense, tuttavia, non rende noti i dettagli relativi al fatturato sui software, segmento che ha acquisito maggior vigore grazie al progetto Orion, inteso a dinamicizzare la vendita delle licenze con l’offerta di numerosi pacchetti agglomerati. I vertici di Sun dichiarano inoltre di avere avviato negoziati con il Ministero del Commercio Statunitense in merito alle accuse di violazione delle regole di export; accuse legate ad operazioni commerciali svoltesi in Egitto nel 1998 e in Cina nel 1999, che per Sun potrebbero significare notevoli sanzioni pecuniare e, soprattutto, la sospensione del permesso per le esportazioni.
L’azienda ha reso noti anche i costi legati alle più recenti acquisizioni: 28 milioni di dollari in azioni per Afara Websystems, punto chiave per i piani di Sun legati ai microprocessori “chip multithreading”; 30 milioni di dollari in contanti per Terraspring, operazione strategica per il programma di gestione avanzata dei data center N1; 167 milioni di dollari in azioni per Pirus Networks, divenuto il cuore della parte storage dello stesso N1.

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