Statuto: l’Agenzia per l’Italia digitale è fatta

Adesso bisogna fare il direttivo, poi si potrà passare alle azioni ed alle valutazioni.

Secondo le sue prerogative, il Governo in carica prosegue il lavoro intrapreso nel tempo rimasto prima della formazione del nuovo esecutivo.
In particolare è stato oggi firmato lo statuto dell’Agenzia per l’Agenda digitale, un colosso da 16 dirigenti e 150 dipendenti che si occuperà di innovazione in senso più ampio di quanto il termine “agenda digitale” considerasse in linea generale ed europea.

La firma, rilanciata anche da un tweet del ministro Passera, è stata apposta dai ministri chiamati ad avallare la nuova agenzia. L’organismo era stato votato in aula con uno scatto di reni sul finire del 2012 ed affidato ad Agostino Ragosa.

L’operatività reale è però ancora in forte dubbio, visto che mancano le nomine del direttivo. A questo successivo passo devono lavorare i ministeri coinvolti, ovvero Sviluppo economico, Pa, Istruzione ed Economia.

Nonostante sulla carta si tratti di un passo importante verso l’ammodernamento del Paese, commenti negativi si sono levati da svariate parti politiche e sociali. Al di là degli ovvi scambi di cortesie tra aree politiche contrapposte, sembra sensato chiedere di verificare alcuni punti: dipendenza da svariati ministeri, complessità organizzativa, chiarezza e realizzabilità degli obiettivi e governance reale.

Resta poi da chiedersi come le iniziative in via di realizzazione si mappino sul calendario ipotizzato dal governo appena qualche mese fa.

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