Se le operation scoprono il cloud decollerà il Bpm

Secondo Jim Sinur di Gartner potremmo essere alle porte di una rivoluzione aziendale. Che intaccherebbe le rendite di posizione di Cio e Cfo

Jim Sinur, vice president di Gartner Research, ha una quarantennale esperienza del mercato It, che ha vissuto anche sul fronte dell’offerta.

Sul blog della società ha espresso un’opinione netta riguardo le possibilità del Business process management abbinato al cloud.

Senza mezzi termini ne ha preconizzato l’esplosione, nel senso positivo del termine.

Fenomeno che sottostà a una condizione: che il Coo, (Chief operation officer) o se non c’è, in sua vece il manager deputato a gestire funzionalmente le linee di business, prenda coscienza delle possibilità di innovazione, pressoché infinite, che gli consente il cloud computing, nella misura in cui sa azzerare retaggi e freni correlati all’atavica impostazione on-premise delle applicazioni.

Coo contro Cio e Cfo?

Per Sinur il Coo potrebbe addirittura essere protagonista di una ridistribuzione del peso specifico nei c-level, a danno di Cio e Cfo.

Il Coo che brandeggia con sapienza l’arma del cloud per rieditare e innovare i meccanismi di processo potrebbe essere in grado di farsi portavoce di quei progetti cost-saving che, magari, altri per vari motivi non riescono a mettere in pratica.

Sinur, insomma, considera il cloud un’opportunità storica che ha il Bpm per attechire in quelle aziende dove non ha mai sfondato.

Chi conosce Bpm e cloud
Come considerazione si può dire che i Cfo, ma soprattutto i Cio, da anni sentono parlare di Business process management e hanno potuto conoscere piattaforme tecnologiche che lo abilitano.
Il cloud, come metodologia, si aggiunge.
E, anche qui, il livello di conoscenza dell’It siamo certi essere alto.

La questione, pertanto, ancora una volta va dipanata a livello decisionale-manageriale, sul classico piano del fare-non fare.

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