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Satispay non ferma il cashback: 150 euro in sei mesi ai nuovi iscritti

Se il Governo decide di sospendere l’iniziativa del cashback, Satispay raddoppia e prosegue autonomamente a finanziarlo. Lo fa perché i negozi riaprono, gli utenti si sono abituati e c’è una sostanziale necessità di sostenere e alimentare la cultura del pagamento digitale.

Lo sostiene Alberto Dalmasso, Ceo e co*founder della fintech italiana. Chi si iscriverà a Satispay dal 1 al 31 luglio godrà quindi degli stessi benefici ancora per 6 mesi, in questi termini: nella misura del 10% dell’importo, fino a 20 euro di spesa, con massimo rimborsabile che sarà di 2 euro a transazione (quindi per una spesa di oltre i 20 euro il cashback sarà sempre di 2 euro).

Non c’è un tetto minimo alle transazioni e non ci sono limiti giornalieri.

Il limite di rimborso è fissato a quello del cashback di Stato: 150 euro a semestre, per un massimo di 25 euro al mese.

Il cashback piace a utenti ed esercenti

Dalmasso ha osservato che dei 10 milioni di utenti registrati al cashback in Italia, 1,8 milioni sono anche su Satispay, e hanno dimostrato di gradire l’iniziativa.

E per quanto riguarda la critica mossa direttamente dal Governo al meccanismo, che premierebbe gli abbienti, Dalmasso ha dichiarato che non ci sono dati ufficiali che suffraghino questa interpretazione, ma che se si vuole ragionare a sensazioni, i 150 euro a semestre non sono una motivazione per l’abbiente, mentre lo sono per i meno abbienti.

La decisione di finanziare, assieme ai partner commerciali, il meccanismo del cashback per altri sei mesi e di seguire la stessa impostazione con tetto mensile serve a evitare l’abbuffata delle prime settimane e a distribuire i benefici del meccanismo, che sono sostanzialmente quelli di abituare il Paese all’utilizzo del pagamento elettronico.

Sono gli esercenti (Gdo e farmacie in primis), ha detto Dalmasso, a voler finanziare il cashback, perché vedono i pagamenti elettronici come un canale di marketing e non come una fonte di costo.

Dalmasso ha riconosciuto che il cashback può funzionare meglio, ma non per questo va abolito. Si augura che l’azione del Governo sia di un congelamento, e non di una neutralizzazione del meccanismo, e si mette a disposizione di un tavolo di lavoro per perfezionarlo.

I dati sostengono Satispay nella decisione di proseguire autonomamente a finanziare il cashback: la prima metà dell’anno è stata eccezionale per i pagamenti digitali Satispay nei negozi fisici.

Se nel primo semestre 2020 Satispay muoveva 300 milioni di euro, a metà 2021 ha già abbondantemente superato la cifra (340 milioni) tanto che per fine anno Dalmasso stima di superare la soglia del miliardo e 200 milioni di euro, con oltre 35 milioni di transazioni fisiche nei prossimi sei mesi.

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