Qualità dei dati: Italia’s got Talend

La società specializzata nelle soluzioni di trattamento dati basate su open source apre una consociata nazionale.

La tecnologia di Talend è già ben conosciuta da alcune aziende italiane, anche di grande profilo, come Fiat o Engineering.

Nata nel 2005 con il supporto di investitori privati, fra cui Balderton Capital, dietro cui c’è il genio di Bernard Liautaud (ricordate Business Objects?), con il rilascio delle prime soluzioni commerciali nel 2007, la società si occupa di produrre soluzioni open source per la gestione dei dati.

Vanta numeri di tutto rispetto: i pacchetti open (utilizzabili liberamente come soluzioni stand alone) scaricati riescono a generare un centinaio di clienti sottoscrittori al mese.

Il modello di distribuzione del software, il classico Gpl, ha generato 450mila utenti nel mondo (su 10 milioni di download: uno al minuto) in un mercato dove la fanno da padrone le soluzioni di Ibm, Oracle, Sap e Informatica: quello, insomma dell’Etl, del data quality e del Master data management.

«Siamo un’alternativa valida per chi vuole fare integrazione, occuparsi di qualità dei dati, elaborarne grandi quantità – ci dice il gm Emea, Francois Méro (nella foto) -. Siamo una via di mezzo fra le soluzioni molto costose e il non far nulla».

Il software di Talend si appoggia a front end tipici del mondo open source: Eclipse, Tomcat, Java. In formato base è scaricabile liberamente in versioni come Open Studio e Open Profiler per, rispettivamente, azioni sul fronte Etl e della profilazione dei dati.
Produce codice Java utilizzabile con connettori, già pronti, per tutti i database.

Il mondo free termina qui: essendo Talend una società commerciale, fa business proponendo sottoscrizioni a chi, singolarmente, ha saggiato le potenzialità del software.

E il modello, secondo Méro, è conveniente, in quanto propone una sottoscrizione non basata sulle Cpu dei server, ma sul numero di sviluppatori coinvolti nei progetti di data management.

La sottoscrizione abilita a utilizzare versioni dei software più ampie, con maggiori funzioni e con una scalabilità verso l’architettura aziendale.

Le sorti del business di Talend sono legate ai partner, ai system integrator che debbono fare progetti di data management nelle aziende.
A loro la società dà il supporto necessario.

In Italia questa e altre attività, come la lead generation, ora spetta alla consociata nazionale, affidata a Gianfranco Marilli, già fondatore di Sorint, società che vi ha investito risorse e competenze.
Come spiegatoci dal Business manager di Talend Italia, Salvatore Balzano, la neonata realtà farà da ponte fra i system integrator e gli utenti, supportandoli e contribuendo a generare il business sul territorio. In Talend Italia confluiscono dieci persone.

Da rimarcare la partnership già attiva fra Talend ed Engineering, società che ha fatto della Business intelligence open source un vessillo, ben innalzato, anche Oltralpe, con il progetto Spago Bi.

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