Nuovi tablet e BB10 aperto tra le novità di Research In Motion

La società prepara il lancio di nuovi PlayBook la prossima settimana, mentre pensa a rendere BlackBerry 10 una piattaforma licenziabile.

Due novità importanti dovrebbero caratterizzare il futuro prossimo di Research In Motion.
Secondo quanto riportano fonti statunitensi, la società dovrebbe presentare la prossima settimana un rinnovo complete della sua offerta, con un lancio previsto dapprima in Canada e successivo “roll out” negli Stati Uniti, in Europa, Sudafrica, America Latina e Caraibi.

Rispetto ai precedenti che utilizzavano solo reti Wifi e potevano essere connessi agli smartpphone Blackberry per il tethering, i nuovi tablet dovrebbero operare su reti Lte, tanto che Research In Motion ha già stretto accordi di collaborazione con Bell, Rogers Communications e Telus in Canada, vale a dire gli operatori già attivi su questa tipologia di rete.

Per gli altri Paesi si parla di prossimi accordi anche con diverse tipologie di rete: da qui la necessità di lanci con tempistiche differenti per ciascuna geografia, in base agli accordi con i carrier.

Poco altro si sa dei nuovi dispositivi, se non che continuano a rappresentare l’offerta di punta della tecnologia Qnx, vale a dire il sistema operativo che, declinato in versione BlackBerry 10, dal prossimo anno sarà al cuore di tutti gli smartphone della società.

La seconda novità riguarda proprio BB10
Secondo quanto riportato nella giornata di ieri dal Daily Telegraph, il Ceo della società, Thorstein Heins, Blackberry avrebbe deciso che la strada giusta per competere in un mercato nel quale la partita sembra in questo momento in mano ad Apple e Samsung, la strada sia focalizzarsi sulla piattaforma.
Per questo non si esclude di rendere BlackBerry 10 una piattaforma licenziabile, da poter cioè dare in utilizzo ad altri produttori, in grado di lavorare anche su economie di scala differenti.
Scarini, anche in questo caso, i dettagli, anche perché Heins ha evidenziato come questa decisione necessiti dei pareri dei consulenti finanziari per comprendere quale sia la modalità migliore per stipulare un accordo di collaborazione, che potrebbe anche voler dire arrivare a esternalizzare la produzione di dispositivi, senza abbandonare nel contempo la base esistente.

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