Niente eGov senza i 100 Mbps

Il Rapporto 2014 sull’implementazione del quadro normativo europeo per le telecomunicazioni migliora leggermente, ma continua a delineare una situazione fortemente insoddisfacente.

E’ stato rilasciato il report ufficiale dell’Unione europea relativo alle telecomunicazioni (electronic communications) nel 2012 e 2013. Il monitoraggio delle tlc rientra nell’Agenda Digitale, a sua volta parte di Horizon 2020, il piano globale per la competitività europea. Va detto che in generale i parametri di ottimizzazione e redditività europei sono molto peggiorati rispetto a quelli statunitensi, anche nel fatturato da servizi mobili che per cinque anni aveva visto il Vecchio Continente più profittevole degli States.
Il documento riporta un lieve miglioramento della situazione italiana, che paga nientemeno che l’ultima posizione per la penetrazione dei 30 Mbps e dell’Nga, Next Generation Access. In particolare si rilancia la necessità immediata di investimenti sui 100 Mbps per raggiungere gli obiettivi dell’e-government: c’è speranza che i recenti passi in avanti del governo Renzi portino in breve allo sblocco di situazioni fortemente incancrenite nell’agenda digitale e negli investimenti.


Ultrabanda ancora ferma

Ma andiamo con ordine. Considerando copertura e penetrazione di banda larga fissa e mobile, i parametri di valutazione sono quattro. Su questi l’Italia è significativamente indietro nella copertura Lte mobile (39,3% contro 58,9%) e Nga fissa (20,8% contro 61,8%).
Siamo arretrati anche nell’ultralarga fissa a 30 e 100 Mbps, ma anche il resto del Continente -soprattutto in Francia, UK e Germania- è sostanzialmente agli inizi e lo svantaggio, che pure c’è, non appare drammatico, sempre che voglia essere colmato nell’ottica dei più di 30/70 Mbps che l’Italia dovrebbe attivare entro il 2017, almeno secondo l’ultimo Rapporto Caio.
Ricordiamo che nell’Nga sono comprese la fibra (FttH, FttB, FttO), il Vdsl e Internet via cavo (Cable with Docsis 3.0).


Mobile ok, ma bassi ricavi

Invece la penetrazione della banda larga mobile è alta, pari al 66,3% contro una media europea del 61,1%. Il dato è molto buono, anche perché la recente crescita è stata del 15% contro una media europea del 5%.
Questi numeri vanno incrociati con il dato 2013 relativo alla spesa annua media per utente: 153 euro in Italia, 187 in media europea (195 l’anno precedente). Entrambi i valori sono scesi rispetto al 2012, probabilmente a causa delle flat rate imposte dall’attacco degli Ott, i provider over the top.
Queste sono le prime informazioni sullo stato della Rete secondo dati raccolti dall’Ue fino a gennaio 2014 e disponibili online a questo indirizzo, mentre il dettaglio italiano è disponibile da solo o insieme a tutti quelli dell’Unione.

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