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Il cloud di Google è più flessibile con i Network Service Tier

Google ha reso un po’ più personalizzabili i servizi della Google Cloud Platform introducendo il concetto dei Network Service Tier, in pratica una differenziazione del modo in cui l’infrastruttura del cloud Google gestisce il traffico da e verso le applicazioni che ospita.

La novità riguarda infatti soprattutto le imprese che hanno collocato sulla GCP le applicazioni e i servizi rivolti ai loro utenti finali.

Come spiega Google stessa, sinora il traffico dati verso queste applicazioni è stato sempre gestito privilegiandone le prestazioni.

Quando un generico utente si collegata a una certa applicazione, il suo traffico dati entra nella rete propria di Google nel punto di accesso più vicino.

Analogamente, il traffico verso l’utente esce dalla rete di Google sempre nel PoP più vicino all’utente stesso.

Con i Network Service Tier questo modello di funzionamento prende il nome di Premium Tier e ne nasce uno diverso, più economico.

I vantaggi della configurazione attuale – e quindi del livello premium con l’arrivo dei Network Service Tier – sono essenzialmente due.

Il primo è che si ha la massima velocità possibile nel trasferimento dati, poiché le comunicazioni avvengono il più possibile sulla rete globale in fibra ottica di Google.

In secondo luogo si ha una garanzia di disponibilità delle applicazioni, dato che ogni link della rete Google è a doppia ridondanza.

Con i Network Service Tier arriva l’alternativa dello Standard Tier, che offre una velocità di trasmissione pari a circa due terzi di quella del livello Premium ma contestualmente un costo del 24-33 percento in meno per il traffico in uscita (dalla GCP verso l’utente, quello in ingresso è gratuito). Si paga meno, in sostanza, accettando una comunicazione più lenta.

Nello Standard Tier, infatti, il traffico dati da e verso l’utente non entra il prima possibile – ossia al PoP più vicino – nella rete Google. Il traffico in uscita abbandona invece la rete Google al primo PoP possibile e poi per il resto del percorso viaggia sulla rete Internet.

Analogamente, il traffico in entrata percorre l’Internet pubblica sino al PoP di ingresso della Region della GCP dove si trovano le risorse da raggiungere.

Al momento i Network Service Tier sono ancora in una fase preliminare. Anche quando saranno effettivamente disponibili per chiunque non si tratterà comunque di una decisione drastica. Google offrirà infatti un controllo molto granulare dei Tier, permettendo di sceglierli per singola risorsa della GCP.

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