Microsoft strizza l’occhio ai partner As/400

Grande impegno del management italiano per convincere i rivenditori Ibm e i loro clienti a migrare Verso dove?

Qualche mese fa si è svolta presso la sede di Segrate la Midrange Modernization Conference organizzata da Microsoft in collaborazione con TeamSystem. Poteva essere uno dei tanti incontri organizzati per cercare di reclutare nuovi partner da indottrinare al verbo delle soluzioni Dynamics di Microsoft e di quelle della software house pesarese. Ma non è stato così. Piuttosto c’è sembrata una velata dichiarazione di guerra.

Gli elementi distintivi sono due. Il primo è da ricercare nella presenza di Luigi Gola, ora consulente indipendente, ma storico fondatore del canale dei business partner Ibm specializzati sulla piattaforma As/400 (ora iSeries). Il secondo è rappresentato dalla platea, interamente composta da Bp Ibm specializzati nella suddetta piattaforma. In verità, non è la prima volta che Microsoft si mostra “attenta” all’installato As/400 (l’iniziativa, infatti, rientra nel programma “Midrange server alliance” ed è stata presentata a livello mondiale già dall’inizio del 2005).

«Abbiamo riunito ben 200 rivenditori» ha affermato Walter Poloni, direttore developer e platform evangelist di Microsoft Italia che sottolinea come in Italia siano circa 600 gli operatori che lavorano in questo comparto. E questa, per Microsoft, è già una piccola vittoria. Probabilmente molti business partner Ibm sono intervenuti per curiosità, o perché sono anche partner Microsoft. E da qui a sperare che avvenga una transazione in massa, anche solo di un terzo dei partner Ibm che lavorano sugli As/400, ce ne passa. Ma, tant’è, Microsoft e TeamSystem ci credono.

«L’As/400 rischia di non rispondere più alle richieste di mercato – afferma Poloni -, i clienti hanno bisogno di piattaforme standard che garantiscono maggiore competitività e tool di interazione via Web più funzionali». Al manager Microsoft fa eco Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di TeamSystem: «La migrazione deve essere graduale – afferma il manager -, ma è un trend che i nostri partner hanno già registrato». La parola magica di queste considerazioni non è solo la ricerca di una piattaforma standard, ma anche l’esigenza di basare l’infrastruttura It sul concetto di integrazione, valorizzando gli investimenti fatti. Il cuore della strategia diventa così il servizio e non la piattaforma.

Pochi dati oggettivi
Quali sono i dati oggettivi su cui si basano le conclusioni di Microsoft? A risposta di questa domanda non sono stati presentati dati specifici di mercato, né analisi sul futuro delle piattaforme midrange, Poloni ha solamente osservato che l’ultimo rapporto Assinform ha decretato uno stallo, se non una riduzione, per questo settore. In particolare, si è osservata una diminuzione del 9,5% in Italia sul segmento dei server midrange in volume dal 2004 al 2005, ma l’analisi non fa distinzioni di piattaforma.

Gli alleati messi in campo da Microsoft sono essenzialmente due. Il primo è TeamSystem, per non figurare troppo “monopolista” agli occhi del mercato. Così a Dynamics di Microsoft si alterna Gamma Enterprise, soluzione per il mercato medio di TeamSystem che, secondo le parole di De Bernardis «è un prodotto che ha il grande vantaggio per il partner di non dover scrivere ulteriore codice e con cui viene fornito un tool di migrazione dalle Acg».

Il secondo alleato si chiama sviluppatore. Per far breccia nel cuore degli affezionatissimi clienti As/400, quelli che chiudono ogni discussione con un bel «in fondo funziona», il segreto è la trasparenza. «Riuscire a migrare il codice su piattaforma Microsoft – afferma Poloni – senza stravolgere la user experience e preservando la competenza che hanno in casa i clienti As/400 attraverso specifici tool di sviluppo». Si tratta di strumenti di migrazione del codice Rpg o Cobol su piattaforma Microsoft offerti grazie alla collaborazione con Asna, Fujitsu e Ml-software. E l’hardware? Rispetto alla soluzione “tutto incluso” di Ibm, Microsoft, almeno per ora non accosta del ferro alla sua proposta e ciò viene giustificato come un vantaggio per clienti, che possono scegliere soluzioni competitive, e partner, che possono contare sul margine relativo.

Ibm non sta a guardare
Luigi Nazzani, responsabile delle vendite della divisione iSeries di Ibm, non sembra preoccuparsi dell’iniziativa di Microsoft. «Il fatturato iSeries continua a crescere nell’ordine del 5%, nonostante sia stato ridotto del 20% il valore di ingresso, e nel primo trimestre abbiamo registrato una crescita in doppia cifra dei volumi. Inoltre, è aumentato il numero di operatori che hanno venduto almeno un box e quello delle risorse dedicate».

La strategia di modernizzazione della piattaforma iSeries prosegue con la possibilità di integrazione su piattaforme diverse dall’Os/400 e su server basati su processore Intel. Per questo il percorso previsto per i partner richiede competenze meno applicative, ma più architetturali per una proposizione più progettuale.

Anche per Ibm lo sviluppatore è determinante, come afferma Pietro Lopriore, technical sales manager per gli iSeries: «Vogliamo intercettare gli sviluppatori della comunità open dando loro la possibilità di sviluppare nell’ambiente a loro più familiare».

D’altronde, l’apertura a Java delle Acg è stata introdotta proprio con questo intento. Inoltre, il concetto di servizio come base fondamentale si declina nella visione Soa di Ibm. Interessante, infine, l’avvio di collaborazione con alcune università per evitare che le competenze sull’iSeries vadano perse a causa del ricambio generazionale dei responsabili dei sistemi informativi. In tal senso Ibm promuoverà lo studio della piattaforma iSeries e l’elaborazione di tesi relative.

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