Mi scoppia lo storage

Il data protection, il recovery e il back up “fanno boom” Forte richiesta di virtualizzazione e di hardware di memorizzazione per migliorare l’installato

Lo storage non conosce crisi. E i numeri lo evidenziano generando due specializzazioni: il software per il data protection, per il recovery e per lo storage replication e i dispositivi per l’archiviazione esterna basati su tape e su disco. Allo Storage Networking World 2006, organizzato a Francoforte da Snia (la Storage networking industry association) gli analisti di Idc hanno snocciolato i dati e i trend relativi al mercato dello storage e dell’It in generale nell’Europa occidentale. Le specializzazioni delle aziende partecipanti alla manifestazione rispecchiano bene le tendenze in atto che si dirigono verso due ambiti precisi: su un totale di 2,41 miliardi di euro di valore del mercato del software storage, la fetta che riguarda la protezione dei dati, il loro recupero e il back up copre complessivamente il 56 per cento. Il perché è legato alla necessità delle aziende clienti di far fruttare al meglio gli investimenti hardware già effettuati ed evitare di farne altri. Meglio, dunque, usare applicativi anche molto complessi che si occupino di comprimere i dati e di gestirli nel modo più funzionale possibile, soprattutto in ottemperanza alle normative presenti ormai in tutto il mondo. La data protection & recovery e il back up sono le nicchie che faranno registrare la crescita più elevata da qui al 2010. Idc azzarda un +7% per la prima e un bel +15% per il back up. Su base geografica, inoltre, una buona parte dei 2,4 miliardi di euro si muovono tra la Gran Bretagna e la Germania, mentre l’Italia si posiziona al quarto posto, dopo la Francia e prima della Spagna, con un volume di mercato di poco più di 200 milioni di euro.
Il settore dei sistemi di archiviazione su disco vale 7,2 miliardi di dollari (circa 5,7 miliardi di euro) con una crescita media del 5,5% nel 2005 trainata dal forte incremento di richiesta di storage esterno (+7,8%) e un assestamento delle richieste di storage interno.

Dimenticate il Dat
Questo dato è un’ulteriore conferma del fatto che le aziende, se hanno bisogno di altri terabyte, preferiscono investire in dispositivi esterni, meglio se blade, piuttosto che sostituire quelli interni. In termini di tecnologie, se i prodotti basati su San e Nas continuano a crescere a due cifre – preferendo tra le due la San su Fiber channel – si nota anche la veloce crescita dell’iScsi (raddoppiato in valore dalla prima metà del 2005 rispetto al medesimo periodo del 2006) a discapito dei Das esterni. Il tape, ormai basato sulle diverse desinenze della consolidata tecnologia Lto, infine, si posiziona intorno al 6% rispetto al totale relativo ai sistemi di archiviazione su disco. Insomma, la richiesta da parte dei clienti è alta, c’è già una base installata notevole e le tecnologie sono consolidate: lo scenario ideale per acquisizioni e accordi.
«È un mercato in consolidamento, con trend tecnologici ben delineati, terreno fertile per le acquisizioni» ha commentato Peri Grover, responsabile della divisione Tape di Overland. E infatti, dopo la fusione Quantum/Adic e Sun/StorageTek proprio gli stand della manifestazione di Francoforte sono stati teatro dell’ufficializzazione dell’acquisizione di McData da parte di Brocade. Una mossa che sancisce, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, il definitivo matrimonio tra storage e networking.
In verità, oltre ai visitatori, tra gli spettatori del merger c’erano anche i manager di Brocade e McData ai quali è stato imposto di non sbilanciarsi su qualsiasi tipo di commento. E spesso, operazioni finanziarie di questo genere hanno il difetto di favorire, almeno in un primo momento, la concorrenza che sappia approfittarne.

Puntare all’Smb


È questa l’intenzione di Overland che si aspetta grandi risultati dal mercato europeo e italiano. La strategia nel nostro Paese è quella di accostare un altro distributore a Datamatic e di veicolare i nuovi arrivati della propria famiglia di autoloader per il back up Arcvault, ben nota nel midrange, a un pubblico Smb. «Si tratta di un rack da 12 slot e uno da 24 – spiega la Grover – che rendono disponibile un 50% di capacità in più rispetto alla concorrenza a un prezzo per gigabyte ridotto del 45 per cento. Le novità sono nel nome della semplicità, per utenti e canale». La manager si riferisce a caratteristiche come il panel touch screen, il lettore di barcode e il miglioramento della gestione remota, delle operazioni di rimozione dei media e la riduzione del form factor. L’altra novità riguarda il rilascio della versione 3.0 della protection suite Reo integrata nei dispositivi omonimi di back up e recovery. «Reo è il software di protezione più utilizzato per il back up – afferma Robert Farkaly, responsabile dei prodotti disk based e del software di Overland – avendo movimentato finora ben 15 Petabyte (un petabyte equivale a 1.024 gigabyte – ndr). Basato su un kernel Linux 2.6, il software è stato reingegnerizzato adeguandolo alle piattaforme a 64 bit e senza ritoccarne il prezzo».
Infine, anche per la seconda generazione degli Ultamus Pro 500, il diktat di Overland è stato il mantenimento del miglior prezzo per gigabyte.

Il software in primis


C’è chi, come Overland, realizza il software totalmente nei propri laboratori e c’è chi, invece, costruisce la propria offerta con una strategia di acquisizioni molto mirata. Jason Phippen, director per lo storage business di Ca in Emea, ci illustra quale. «Attraverso una partnership con Arkivio – spiega il manager – abbiamo migliorato la gestione dello storage da parte del nostro BrightStor in ambienti eterogenei. Inoltre, grazie all’acquisizione di Mdy possiamo gestire meglio i record di dati indipendentemente dalla loro collocazione fisica e, infine, con l’integrazione di Xosoft abbiamo migliorato la parte della nostra offerta relativa al recovery. Le partnership e le acquisizioni – prosegue Phippen – sono la nostra arma contro chi è capace di offrire una soluzione integrata hardware e software. E un portafoglio variegato, che comprenda bundle con altri vendor va in aiuto a system integrator e rivenditori a valore aggiunto».
Un altro trend ben definito da Idc allo Storage Networking World 2006 ha riguardato la crescita dello storage esterno, grazie anche all’adozione della piattaforma Sas (Serial attached Scsi) sempre più preferita in quest’ambito al costoso Fiber channel.
Leader nella distribuzione in Oem di componenti Sas è Lsi Logic che ha presentato «500mila componenti Lsi nei 2-3 milioni di drive Sas installati nel mondo – assicura Harry Mason, director industry marketing dell’azienda americana -. In ambiti critici, in cui viaggiano dati vitali, la tecnologia Sas garantisce alte performance e, in più, permette di ottimizzare gli slot dei server senza dover rinunciare all’ampiezza di banda». Se attualmente i partner Oem di Lsi per il mercato dello storage esterno sono Ibm, Ncr/Teradata e Sony, è possibile che l’azienda americana si proponga presto a un partner specializzato soprattutto nel software. Ancora una volta, dunque, il software è la chiave del successo nel mercato dello storage.

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