La lezione di Steve Jobs ai Cio

Gestione di business, team building e trasferimento di know how: gli It manager di tutte le aziende possono trarre insegnamento dall’esperienza manageriale del creatore di Apple.

La morte di Steve Jobs, il 5 ottobre scorso, è stata seguita da un gran numero di necrologi, tributi e riflessioni. E oggi che la sovraesposizione mediatica sembra calmarsi, quel che resta è una figura certamente controversa, dalla quale anche i Cio possono trarre spunti di riflessione importanti.

Il controllo di  gestione
Potrebbe sembrare ovvio per i Cio di grande esperienza, ma chi muove i primi passi in un ruolo di management può sottovalutare l’importanza che ogni cosa sia davvero a posto.

Il successo di Jobs con Apple e Pixar giunse nonostante gli capitasse anche di perdere il controllo.
Jobs non gestiva le finanze in modo rigoroso, basti pensare che in Pixar ha speso più di 50 milioni di dollari con una scarsa pianificazione, nella speranza (alcuni parlano di visione) che i progetti di animazione di John Lasseter potessero aver successo. L’incapacità di Jobs di rinunciare a un progetto che non decollava (leggi: lo sviluppo di hardware per l’animazione destinato al mercato di massa) quasi gli costò il futuro successo di Pixar.

In Apple e Pixar Jobs dimostrò scarso riguardo per il benessere dello staff quando si è trattato di interrompere rapporti di lavoro. Si tratta di un processo sul quale le buone aziende devono avere il controllo in modo tale da garantire protezione sia al personale licenziato sia all’azienda.

La scelta del team
La ricerca di personale è una delle cose più difficili nel lavoro di Cio. Assumere le persone giuste permette di ottenere grandi risultati, mentre assumendo persone al di sotto di un determinato livello ci si deve aspettare risultati più mediocri. Jobs si è focalizzato su ciò che chiamò “collaboratori di serie A“, ovvero persone sulle quali si poteva fare affidamento per creare prodotti eccellenti. Jobs era preoccupato del fatto che se altri avessero cominciato ad assumere personale di serie B, allora ben presto del personale di serie C sarebbe entrato nell’azienda andando, così, ad abbassare gli standard. “Uno dei miei mentori mi disse una volta che era meglio non assumere piuttosto che assumere la persona sbagliata”, soleva dire.

Sebbene Jobs abbia spesso assunto persone che sentiva simili a sé in creatività, ha anche aggiunto al suo team grandi tecnici complementari alla sua visione artistica ed estetica e che erano in grado di tradurre in pratica la sua visione creando i prodotti.

L’ossessione della qualità
Jobs era ossessionato dal bisogno di creare prodotti esteticamente belli. Secondo alcuni si trattava del sintomo di una vera e propria ossessione in cui la forma acquistava maggiore importanza rispetto alla funzionalità. Ma chi ha lavorato in un dipartimento It per un po’ di tempo sa che c’è sempre il rischio che funzionalità tecniche avanzate trionfino sulla semplicità d’uso.
Sebbene Apple fosse ben nota per non utilizzare focus group per testare i prodotti, ciò non significava che i suoi clienti non fossero tenuti in considerazione. Al contrario: Apple poteva sembrare anche arrogante ma, al suo interno, si era convinti non solo di sapere ciò che i clienti desideravano, ma anche di saperlo prima che loro stessi se ne rendessero conto.
Un buon Cio si fissa come obiettivo quello di sapere ciò che i clienti vogliono e di offrirglielo insieme a ciò che vorranno prima ancora che loro realizzino di volerlo. Questo significa arrivare a conoscere a fondo i propri clienti e non considerarli più come semplici utenti.

Il piano di successione oltre i byte
Creare un piano di successione basato sul personale è relativamente semplice. Assumere buoni elementi, gestire il loro sviluppo, offrire loro opportunità di mettersi in valore e farli diventare “vice”. Nel tempo, uno o due di loro si metteranno in evidenza e maturerà, così, un piano di successione del management.

Jobs aveva una visione della successione un po’ diversa. Uno degli ultimi progetti sui quali ha lavorato prima della sua morte era la stesura di un documento che definisse e desse espressione organica alle modalità di vita e alla mentalità che stavano dietro al design Apple. Questo è stato poi utilizzato come materiale curricolare in modo tale che l’approccio di Apple possa essere insegnato ai dipendenti e far sì che continui dopo la morte di Jobs.

Per un Cio, questo significa molto più che mettere semplicemente insieme grandi applicazioni e infrastrutture, significa insegnare al team ciò che c’è al di là dei bit e dei byte. Si tratta di eccellenza, flessibilità e voglia di riflettere sulle esigenze del business, anche quando sembrano impossibili da soddisfare.

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