«In hoc Wi-fi vinces»

A Roma si spiega come il wireless contribuisce ad assottigliare il digital divide.

Roma

Ridurre il digital divide creando una rete Wi-fi metropolitana. Se ne è parlato al Forum Pa, mettendo sul tavolo casi concreti di città in cui il Wi-fi è ormai una realtà, da Roma a Brescia, da Torino a Bologna, ma anche distretto di Westminster e Parigi.

Anche se più che di città si dovrebbe parlare di provincia e area metropolitana, perché è qui che gli operatori fanno sempre più fatica ad arrivare con i cavi, tagliando fuori dall’accesso alla banda larga vaste aree produttive.

«La grande preoccupazione delle aree isolate è la riduzione della popolazione, della mobilità e della produttività» spiega Paolo Massafra, direttore tecnico Pa di Cisco.

«È stato il caso della provincia di Brescia, dove abbiamo realizzato una rete Wi-fi, in cui l’investimento pubblico è stato di 2 milioni di euro. Il ritorno sugli investimenti dovrebbe aggirarsi intorno ai 139 milioni in sei anni. Evidente quindi il vantaggio per le amministrazioni».

Taglio dei costi, efficienza, e-inclusione, sono anche al centro della “Grande Mantova”, il progetto in fase di realizzazione, sviluppato da Teanet, azienda per il 60% di proprietà pubblica e per il 40% privata, per creare la Man (Metropolitan area network) in tutta la provincia mantovana. Obiettivo ultimo sarà l’accesso gratuito alla rete da qualsiasi luogo.

«La connettività diventa uno strumento di competitività per gli enti territoriali ma spesso bisogna scontrarsi con la burocrazia come è successo a noi» dice Giandomenico Celata, presidente del Consorzio Roma Wireless e direttore del distretto audiovisivo e Ict.

«Come è successo a noi quando abbiamo dovuto mettere le antenne per il Wi-fi a Roma. A metà giugno presenteremo il nostro progetto per Wi-fizzare il Campidoglio. Per poter anche solo toccare uno dei monumenti dove collocare gli hot-spot dobbiamo chiedere permessi a più di un ufficio. Così diventa difficile lavorare ma c’è anche da dire che abbiamo avuto il massimo appoggio dal Comune. Un appoggio solo morale, non economico, ma indispensabile».

Interessante anche il progetto Swimm avviato per la provincia di Bologna, che prevede la realizzazione di una piattaforma in grado di elaborare dati multimediali sull’infomobilità (treni, aerei, autobus) indipendentemente dal tipo di fonte e dal tipo di device utilizzato per la fruizione. Un middleware intelligente studiato per la nomadicità e per superare anche le barriere della disabilità, secondo i criteri del “disappearing computing”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome