Il W3C fa di Internet un database

Il principale gruppo per gli standard Web rilascia dieci specifiche intese a rendere le prestazioni della rete più simili a quelle di un archivio dati.

7 Maggio 2003 Se già concettualmente Internet è assimilabile a un gigantesco database, adesso il World Wide Web Consortium (W3C) intende rendere anche le prestazioni della Rete simili a quelle di un gigantesco archivio di dati digitali. Il principale gruppo per gli standard Web (fra le cui fila figurano Microsoft, Oracle, Ibm e DataDirect) ha infatti rilasciato gli aggiornamenti a un gruppo di specifiche interconnesse che indicano le modalità uniformi per estrarre informazioni da documenti in linguaggio Xml. Le ultime pubblicazioni del Consorzio, che includono due bozze “last-call” e una del tutto inedita, sono state rese note nel corso della manifestazione londinese Xml Europe 2003 Conference & Exposition, che raggruppa aziende, istituzioni e utenti direttamente o indirettamente interessati al linguaggio Xml.

Le dieci specifiche rilasciate dal W3C si riferiscono a vari progetti già avviati dallo stesso Consorzio, includendo dunque Xml Query (XQuery), che stabilisce i modi di ricerca dei documenti Xml, Xml Path Language (Xpath), che mostra come contrassegnare parti rilevanti di un documento, nonché Extensible Stylesheet Language Transformations (Xslt), che permette la traduzione di un tipo di documento in un altro, o in un documento non-Xml. Xquery 1.0 e Xpath 2.0 Data Model definiscono che tipo di informazioni possono utilizzare le applicazioni di Xslt, Xpath e Xquery. La nuova bozza di Data Model si basa in parte sulla specifica Information Set del W3C, ma presenta anche alcuni elementi di Xml Schema, che soppianta la Document Type Definition (Dtd) nell’invio di dati che informano il computer circa il linguaggio Xml-based che sta leggendo e le modalità per interpretarlo. Il W3C ha portato il data model allo stato “last call”, considerando dunque il lavoro praticamente ultimato e pronto per limitate implementazioni e commenti del pubblico. Il prossimo passo sarà quindi costituito dalla dichiarazione dello status di “candidate recommendation”, che dovrebbe aver luogo alla fine di Giugno, spostando al livello last call le altre bozze di lavoro recentemente aggiornate. Fra queste ultime figura Xquery 1.0 e Xpath 2.0 Functions and Operators, che estende le modalità per definire i tipi di dati all’interno di Xml.

Xquery 1.0 e Xpath 2.0 Formal Semantics stabilisce invece modi matematici e quasi matematici per assegnare significati precisi ai termini del data model condivisi da Xpath e Xquery. Xml Path Language (Xpath) 2.0 espande la precedente Versione 1.0 rendendo la bozza un set subordinato di Xquery 1.0. Xsl Transformations (Xslt) 2.0 cambia rispetto alla Versione 1.0 in virtù di un’operatività più efficace con Xpath 2.0 e con Functions and Operators, così come della condivisione di un data model con Xpath 2.0. XQuery Language utilizza la struttura di Xml per inserire le queries in differenti tipi di dati, indipendentemente dal fatto che siano originalmente scritte in Xml. Xml Query Use cases spiega i problemi giornalieri che le bozze XQuery potrebbero essere chiamate a risolvere, mentre XQuery Requirements specifica gli obiettivi tecnologici dei gruppi di lavoro. Xslt 2.0 e XQuery 1.0 Serialization rappresenta l’unica nuova bozza; la serializzazione esprime un valore in una striscia o elemento che il computer può leggere, archiviare e riutilizzare. XQuery e Xpath Full-Text Requirements organizza le richieste cui la bozza dovrebbe far fronte nel corso dei processi. In questo caso, la bozza permetterà di conoscere dettagliatamente i modi per utilizzare le ricerche testuali su documenti Xml.

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