E l’infrastruttura tecnologica SoftLayer oggi consente a tutti di modulare le attività ascoltando il mercato. La logica del servizio fa vincere. Ce lo spiega Enrico Cereda.

Enrico Cereda sostiene che le limitazioni concettuali che esistono attorno al cloud,  e che lo circoscrivono all’area tecnica, vadano sfatate.

Per il Vice president dei Global Technology Services di Ibm Italia oggi il cloud è uno strumento potente in mano ad amministratori delegati, direttori generali, finanziari, commerciali, insomma ai manager che detengono le redini gestionali e prestazionali delle aziende.

Il valore del cloud, spiega Cereda, sta nella forza adattiva che ha: la capacità di mettersi al servizio senza limiti, freni, remore tecnologiche.

Serve, però, lavorare perché queste caratteristiche siano perpetuabili e replicabili.

Ecco che il senso dell’investimento che Ibm ha fatto in SoftLayer c’è tutto: un’infrastruttura tecnologica abilitante, di servizio per aziende (di ogni dimensione) e anche provider (Msp), ossia coloro che i servizi li portano nelle aziende.
Un’infrastruttura che è già usata da oltre 130 realtà in Italia e che diventerà un punto di riferimento nel mondo dei servizi.

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