I sistemi integrati trovano pane in applicazioni e modelli per diventare motore di progetti. Raffaele Bella spiega i vantaggi per gli utenti.

Il valore intrinseco dei sistemi integrati PureSystems è di essere esperti di gestione dell’applicazione in tutta la sua vita aziendale.

Il che significa prenderla in carico partendo dall’hardware, facendone un’immagine unica e sintonizzandola con l’intero sistema It.

Lo spiega Raffaele Bella, responsabile dell’Information management del Software group di Ibm.
Questo tuning di cui parla Bella deve avere più di un punto di riferimento.

Uno è dato dai pattern, che Ibm ha studiato per snellire proprio il setup e la gestione delle risorse, sia hardware che software. Sono approntati per il social business, la gestione degli asset, per il Business process management, e propongono modelli e soluzioni per decine di settori e segmenti di mercato.

L’altro è la modalità di accesso alle soluzioni semplificanti, tramite l’Ibm PureSystems Centre.
Ibm ha infatti dato corpo a un vero e proprio appstore sul quale i partner di Ibm pubblicano e certificano le applicazioni e i modelli di funzionamento destinati ai PureSystems.

E non solamente loro: lo possono fare anche gli utenti, mettendo a fattor comune la propria esperienza e di fatto aprendo il campo a un concetto di best practice aperta.

È così che PureSystems riescono così ad assumere una connotazione di business sociale, partecipato, nel quale la condivisione di app ed esperienze si unisce all’integrazione dei sistemi.

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