Exadata: chiedete all’Oracolo

“Ask any question”, recita lo slogan di Oracle per Exadata, la database machine che meglio abilita il passaggio dal dato all’informazione, nella sola prospettiva dell’attività aziendale. A colloquio con Chris Baker e Danilo Cattaneo.

È nei periodi di crisi che le aziende sono costrette a seguire le vere necessità del business e quindi si abilita il cambiamento. Ecco perché proprio in questo particolare momento economico è normale che ci sia vero Bpr, business process reengineering.
”Normalmente i sistemi aziendali -finanziario, Erp e gli altri- sono sostanzialmente indipendenti e dipendenti dal budget, ma in generale un Cio gestisce questi sistemi, non li inizia da zero per portarli avanti in prima persona”.

A parlare è Chris Baker, Senior VP per la Core Technology di Oracle Emea, in Italia per presentare novità e soluzioni già attive. Gli annunci principali del leader mondiale delle applicazioni aziendali vengono presentate sempre durante l’OpenWorld autunnale, mentre adesso è tempo di precisazioni ed applicazioni relative agli annunci per lo più dati nel 2008.

Indipendentemente dalla crisi, comunque, stiamo assistendo ad una nuova centralità del dato. In sé, però, questa scelta non garantisce l’informazione, che va distillata attraverso una strategia.
Ma “quando chiedo ai dirigenti che strategia di gestione dei dati abbiamo, in genere non ottengo risposta”, dice Baker.
L’attuale spazio per i dati è quindi ipertrofico e disorganizzato. Parlando di centralità dei dati, chiediamo al nostro… oracolo, Baker, di sfornarci una risposta secca ad una domanda diretta: il cambiamento consiste nel mettere un Data Officer alla diretta dipendenza del management strategico?

“No, è una questione più ampia”, risponde tranquillo, “che richiede un cambiamento dei processi. Quindici anni fa molti hanno usato l’outsourcing proprio per evitare di affrontare dei problemi nei processi, ed ora è venuto il momento di risolverli.

Parlando di tempi che passano nel mondo delle tecnologie informatiche, spesso si cambia il nome alle cose e sembrano nuove: “il cloud computing è il nome attuale d’un processo che va avanti da anni e che continuerà a progredire”.
E il Saas potrebbe aver successo? “Nel Crm-on-demand sta andando molto bene, certo, ma anche il classico software on-premises ha ancora molto spazio”.

In molti settori la redditività sale parecchio se si cambia l’approccio ai dati, rendendoli informazioni e quindi asset aziendali sulle quali impostare strategie. Il tipico caso è nelle compagnie telefoniche, che hanno molti dati da raccogliere e leggere in tempo reale. Ma anche altri settori ne hanno grande vantaggio: il retail gestisce tanti dati su molti sistemi dall’acquisto alla vendita, alla distribuzione e bisogna pensare in termini d’informazioni subito, fin dalla raccolta dei dati grezzi.

Un vantaggio sull’Open Source
Il nuovo corso datacentrico vale anche in Italia, dove Oracle ha avuto un ottimo anno fiscale.
“Telecom, Fiat, Pirelli, Lottomatica ed alcuni altri hanno dato un grande contributo al risultato sulle grandi aziende”, dettaglia Danilo Cattaneo, direttore vendite area BI. “Nella business intelligence otteniamo risparmi significativi sia con le grandi realtà sia con le piccole e medie aziende”, stupisce Danilo, “dove abbiamo acquisito molti clienti, strappandoli all’Open Source rispetto al quale abbiamo un minor TCO, Total Cost of Ownership”.

L’affermazione impone una precisazione: negli ultimi tempi è successo spesso che i progetti open siano stati affidati ad aziende che per vari motivi non sono riusciti a seguire il programma di release, mentre i partner di Oracle non hanno questo problema, inoltre potendo contare su licencing aggressivi. “Hardware con 2 CPU può tranquillamente sostenere versioni dei nostri software studiate per 5-10 utenti”, conclude Cattaneo.

Anche la PA ottiene eccellenti risultati su grandi datawarehouse, spesso relativi a territori ampi, gestibili attraverso la funzionalità di georeferenziazione. Perfino l’amministrazione locale può trarre grandi vantaggi: più di 100 comuni usano applicazioni Oracle scritte per 2-3 utenti, immediatamente utilizzabili grazie alla riusabilità gratuita del software acquisito dalla PA. Anche in questi ambiti, quindi, potete fare qualsiasi domanda al vostro… Oracolo.

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