Erp, a Microsoft piace la Danimarca

Il Ceo, Steve Ballmer, impartisce le direttive ai partner delle business application: fare proprio il modello di sviluppo danese di conoscenza dei clienti.

14 luglio 2004

Steve Ballmer ha strigliato tutti, più o meno bonariamente, nel proprio intervento alla Worldwide Partner Conference che Microsoft ha tenuto quest’anno a Toronto.


L’azione del ceo della casa di Redmond è arrivata a suggello di giorni di lavori in cui si sono alternati i manager a preparargli il terreno.


Già il suo Coo, Orlando Ayala, aveva sistemato qualche banderilla al posto giusto, chiamando in causa partner e uomini delle busieness application a profondere il massimo degli sforzi per conoscere gli utenti e le loro esigenze. Insomma, aveva esortato chi vende Erp (perchè di questo di tratta) a farlo come si deve fare quando si vende un Erp: si va a conoscere la realtà verticale del cliente (perché di questo si tratta).


Ora il torero Ballmer, che si è fatto introdurre sulla scena da una parodia musicale di Bohemian Rhapsody dei Queen alludente l’uscita dall’incubo di Linux, ha piazzato i colpi.


Primo: seguire il modello danese. A Ballmer, infatti, è piaciuto molto come la sua società si è mossa sulla piazza di Copenaghen a vendere business application. Se Microsoft facesse lo stesso ovunque, sostiene il Ceo, queste crescerebbero di dieci volte.


Ovviamente Ballmer non è dimentico che il successo la casa di Redmond lo deve al fatto che in Danimarca, tramite la posseduta Navision, gioca più che in casa.


Ma proprio qui vuole arrivare: intende giocare in casa ovunque. E se non si riesce a farlo per stimmate, dice, che si costruiscano le condizioni abilitanti. Insomma, quello del ceo è un invito a darsi da fare tutti (partner e uomini Microsoft) per conoscere direttamente il mercato in cui si opera, perchè solo così si vendono gli Erp.


Secondo: problema Sap. Al di là del vociferato acquisto della casa tedesca, amica di Redmond, Ballmer ha invitato a considerare l’offerta Microsoft come midsize. E in quanto tale discosta da quella di Sap nella misura in cui questa non invade il terreno di Microsoft. Qualora ciò dovesse accadere, la parola d’ordine del ceo è: competere, perché tanto anche loro fanno lo stesso. Niente guanti di velluto, insomma.


Terzo: Problema Linux. Ballmer sostiene che l’innovazione vera è quella che proviene dalle società commerciali pure e non da quelle ammantate di open source, perché, anche se non tutto, buona parte del codice open è stato fatto a immagine e somiglianza di quello commerciale. Un clone, insomma, secondo il ceo di Redmond.


Quarto: chi puntare. La direzione del mercato su cui andare a operare appena usciti dalla conferenza è quella sud-ovest, verso lo Utah. Ballmer, infatti, punta l’indice contro Novell ed esorta le proprie forze dirette e indirette ad andare a erodere l’installato della società che ora ha anche preso una chiara posizione di prodotto su Linux. E, insieme a essa se si colpisce anche Ibm non va male. Specie se si convince chi usa Lotus Notes a passare a Exchange.

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