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Cybersecurity, i trend del 2022 secondo gli esperti di Tüv

Secondo gli esperti di sicurezza di Tüv Süd, Cybercrime-as-a-Service (CaaS), la crescente consapevolezza dei consumatori e dell’industria e la sicurezza della supply chain sono tra le principali tendenze della cybersecurity nel 2022.

Inoltre, la crescente professionalità dei criminali informatici nel campo dei ransomware mette le aziende di fronte alla necessità di prepararsi adeguatamente.

L’analisi di Tüv Süd mette infatti in evidenza come i criminali informatici abbiano sfruttato il 2021 per riposizionarsi, affinare la loro professionalità ed espandere le attività in nuovi campi.

E, per questo motivo, PMI, industria e istituzioni devono adeguarsi di conseguenza.

Le tendenze del 2022 per la cybersecurity

Sono cinque i principali trend del 2022 individuati dagli esperti di Tüv per quel che riguarda la cybersecurity.

1. Cybercrime as a Service (CaaS)

Oggi – sottolinea l’analisi di Tüv – il ransomware viene commercializzato dai criminali informatici come un normale software, creando così un nuovo modello di business.

In cambio del pagamento di una licenza, i criminali possono acquistare malware che includono persino servizi di supporto tecnico e questo mercato è destinato a crescere.

Le aziende dovranno rispondere in modo proattivo e aumentare i loro investimenti nella formazione e sensibilizzazione, aumentando così il livello di consapevolezza dei dipendenti. Ciò, oltre ai consueti investimenti indirizzati alla sicurezza della propria infrastruttura tecnologica.

2. Consapevolezza rispetto alla cybersecurity

Gli attacchi a grandi aziende e infrastrutture hanno dimostrato che le misure di sicurezza informatica adottate dall’industria in campi come l’IIoT (Industrial Internet of Things) sono in netto ritardo rispetto ai metodi usati dagli hacker.

In questo campo, è nell’interesse dell’industria stessa aumentare la consapevolezza dei rischi e delle minacce e lavorare insieme per sviluppare standard che aiutino a migliorare la resilienza contro gli attacchi.

La cybersecurity sta anche giocando un ruolo sempre più centrale nelle decisioni di acquisto da parte dei consumatori che cercano dispositivi connessi come apparecchiature IoT, smartwatch e altri wearable.

3. Supply chain: standard di sicurezza uniformi

Gli attacchi avvenuti nel passato – prosegue l’analisi degli esperti di Tüv – hanno dimostrato che è necessaria una consapevolezza ancora maggiore delle minacce informatiche, in particolare durante le attività volte allo sviluppo di un software.

La Charter of Trust, alleanza globale di cybersecurity di cui Tüv Süd è un membro attivo, richiede che vi sia una serie di standard condivisi per la sicurezza del software.

I produttori, per aumentare la sicurezza di tutta la catena, dovrebbero motivare i loro partner commerciali e fornitori aiutandoli a conformarsi alle nuove normative.

4. Lavorare insieme per una maggiore sicurezza informatica

Gli standard sono la spina dorsale della cybersecurity“.

Questo – sottolinea Tüv – è un motto che deve essere attuato a livello internazionale e richiede una collaborazione tra nazioni.

L’industria e i legislatori devono rispondere lavorando insieme per stabilire requisiti minimi armonizzati che forniscano una cybersecurity “di fabbrica” per prodotti e servizi attraverso le industrie e le tecnologie, così da consentire un rafforzamento del livello di sicurezza.

5. Fiducia digitale: intelligenza artificiale, automazione e algoritmi

L’intelligenza artificiale e l’automazione aiutano le aziende a svolgere attività come l’ottimizzazione dei processi e l’analisi del traffico dei propri dati per individuare tempestivamente attacchi, fughe o furti di informazioni.

Tuttavia, queste tecnologie sono affidabili solo quanto lo sono i loro algoritmi. Le aziende e le organizzazioni devono quindi essere molto prudenti quando entra in gioco la protezione di queste tecnologie.

Del resto, anche i criminali informatici stanno facendo un uso sempre maggiore dell’intelligenza artificiale per i loro scopi.

Gli standard fondamentali che affrontano la cybersecurity dell’intelligenza artificiale – conclude l’analisi di Tüv – possono sostenere la protezione delle infrastrutture e l’integrità dei dati.

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