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I dati di una carta di credito? Per gli hacker valgono solo 2 euro

Secondo la Polizia Postale, i dati rubati possono essere venduti e acquistati secondo un vero e proprio listino e le informazioni complete relative a una carta di credito, comprensive di cvv, per un hacker valgono dai 2 ai 6 euro.

Un’identità completa (che comprende codice conto, carta di credito e altri codici bancari) raggiunge i 18 euro, un account Paypal verificato può arrivare a essere venduto anche a 500 euro, un account Skype 12 euro. E per la compromissione di un computer vengono chiesti 20 euro.

Che si tratti di crimine organizzato e sfortunatamente molto attivo, non deve però sorprendere: i dati sono il nuovo petrolio, si dice spesso. Questo vale ancor di più per i dati cosiddetti sensibili, oggetto di attenzioni sempre maggiori, anche e purtroppo da parte di chi ne fa un utilizzo illecito, entrandone magari in possesso in modo fraudolento.

La questione è quanto mai pressante. Nel corso del 2018, ogni 15 secondi si è verificato un caso di frode finanziaria, secondo dati raccolti da Experian.

Si tratta di una tendenza che cresce col tempo e riguarda l’Italia come il resto del mondo. Il rapporto Clusit 2019 ha evidenziato nel corso dell’ultimo biennio un incremento di quasi 10 volte del numero di attacchi, identificando e analizzando solo per quest’anno 1.552 attacchi gravi, con un aumento del 37,7% rispetto all’anno precedente e una media di 129 attacchi gravi al mese.

Gli hacker utilizzano i dati personali di un individuo per completare un furto di identità, rivendendoli poi a cifre relativamente contenute. Dati di Experian indicano come nel 2018, 179 milioni di persone abbiano subito il furto di dati personali, nel 32% dei casi si è trattato di un furto completo di identità.

I criminali informatici si muovono con sempre maggiore abilità ed è necessario che gli utenti rispondano elevando allo stesso modo il loro livello di attenzione, prestando ai propri dati personali la stessa cura che riserverebbero ai loro oggetti di valore. Perché i dati personali hanno un valore concreto indiscutibile, spesso anche significativo a livello economico: a nessuno piacerebbe, per esempio, sapere che la propria carta di credito è in mano a un hacker.

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