Blackberry salvo: accordo raggiunto negli Usa

Per 612,5 milioni di dollari, Ntp accetta una transazione amichevole e trasferisce a Rim tutti i brevetti oggetto della disputa. Si chiude un contenzioso iniziato quattro anni fa.

Non ci sarà bisogno di aspettare le nuove decisioni del giudice
distrettuale Spencer, il quale è anzi sembrato estremamente soddisfatto di poter
chiudere il capitolo.
La causa in corso tra Ntp
e Research In Motion

per violazione di brevetto può considerarsi archiviata, dopo quattro anni di dispute.
Le due
società hanno infatti raggiunto un accordo definitivo: Research In Motion
pagherà a Ntp 612,5 milioni di dollari
e Ntp, da parte sua, trasferirà alla società canadese i brevetti oggetto della disputa, senza ulteriori richieste.
E, cosa ancor più importante,
anche nel caso in cui il Patent Office statunitense dovesse dare ragione a Rim,
quest’ultima si è impegnata a non richiedere alcuna restituzione della somma
versata.


Un accordo voluto per mettere a tacere una
situazione che ormai aveva portato parecchia turbativa sul mercato e che in
qualche misura conferma una sensazione diffusa: era solo una questione di soldi.
L’importante era trovare la cifra considerata adeguata da Ntp.


Del resto, le due società avevano già raggiunto un preliminare di accordo lo scorso mese di marzo, per 450 milioni di dollari.

Gli analisti commentano positivamente la decisione, con un
“meglio tardi che mai”.

Nonostante l’illustre difesa da parte degli ambienti governativi, non v’è dubbio che qualche rallentamento nell’adozione di Blackberry nelle aziende private si è registrato, proprio per il timore di una ingiunzione di sospensione del servizio sul mercato nordamericano.
E il fatto che la trimestrale in chiusura in questi giorni sarà al di sotto della forchetta previsionale rilasciata a dicembre ne è la riprova.

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