Xml, il passaporto verso l’e-commerce

Proponiamo la prima tranche di un lavoro sul linguaggio che farà da filo conduttore verso lo sviluppo dei rapporti commerciali interaziendali. Articoli, un articolato glossario e lezioni on line ci porteranno alla scoperta di questo strumento. Nelle prossime settimane nuovi aggiornamenti.

Esistono comete tecnologiche che illuminano il paesaggio informatico in un modo tale da avere il potere di alterarne l’equilibrio, non in disegno di distruzione, bensì di razionalizzazione. Xml (eXtensible markup language) fa parte di questa categoria, assumendo un’importanza pari a Java, se non maggiore, poiché è sostenuto dagli industriali, Microsoft compresa. Xml, sviluppato nel 1996 e validato dal W3C il 10 febbraio 1998 nella versione 1.0, pur essendo in piena gestazione, è già inserito in tutte le strade del commercio elettronico aperte su Internet. Si tratta di un metalinguaggio che consente la creazione di linguaggi referenziali. Contrariamente ai propri antenati Sgml e Html, risulta estensibile, ovvero ogni autore di documenti Xml è libero di definire le proprie modalità di visualizzazione. Questo vantaggio si aggiunge alla capacità (a differenza di Html) di separare la struttura del contenuto di un documento dalla sua presentazione. Questa virtù lascia prevedere un radioso avvenire nel campo della pubblicazione dei contenuti sul Web.
A distanza di due anni dal suo esordio, un sondaggio effettuato in Europa mitiga queste aspettative, perché meno del 10% degli interrogati risultano già orientati verso progetti Xml, preferendo destinare questa nuova tecnologia alle necessità di scambio di dati, piuttosto che alla diffusione dinamica del contenuto su Internet.
In effetti, mai nella storia dell’informatica il settore aveva avuto a disposizione un formato così neutro e universale di descrizione delle informazioni – testi, dati relazionali, modelli concettuali, ecc. Ora, per quanto siano ecumeniche, queste informazioni debbono essere anche manipolate. A tale proposito, Xml ha trovato in Java un compagno prezioso: il primo conferisce ai dati la portabilità, mentre il secondo ne consente l’elaborazione. Elementi di manutenzione di Xml sono scritti in Java. Ancora meglio, la piattaforma J2ee (Java 2 enterprise edition), nucleo della maggior parte delle infrastrutture software di e-business, si è arricchita di Api di manipolazione dei dati Xml ( Jaxp, Jaxm e simili).

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