Con la migrazione dei documenti inizia una nuova era

La partitura del commercio interaziendale non è ancora completata e già Xml la mette in musica. Sullo standard universale di descrizione dei dati, lavorano tutti gli attori storici della gestione documentale, interessati al passaggi verso il content management sul Web.

Secondo il Gartner Group, il 90% dei documenti d’impresa saranno pubblicati sul web, in formato Xml, entro il 2002. Queste previsioni rivelano una tendenza di fondo e, probabilmente, peccano di ottimismo. Infatti, per diffondere un contenuto su Internet in Xml, bisognerà che i browser web siano in grado di decifrare tale formato. Per ottenere questo risultato, è necessario disporre delle versioni 5.5 di Internet Explorer e 6.0 di Netscape Navigator. Attualmente, la maggior parte delle imprese non dispongono di browser così aggiornati. In ogni caso, nel loro nuovo orientamento verso la gestione del contenuto web, i fornitori storici di soluzioni Edm (Electronic document management), ovvero di gestione elettronica dei documenti, hanno finito per assimilare le virtù di Xml per la pubblicazione di documenti su Internet. A partire dal 1996, anno dell’avvento di Xml, la tecnologia Edm sembrava una corsia preferenziale per il nuovo linguaggio del W3C. Infatti, questo standard, per definizione, consente di separare la struttura del contenuto di un documento dalla sua presentazione.

In questo contesto, l’evoluzione di Arbortext, supporter, nella metà degli anni ottanta, di Sgml (Standard generalized markup language), risulta esemplare. Epic, la sua soluzione di creazione e di pubblicazione del contenuto memorizza l’informazione in un formato unico: Xml. Con Epic Editor, successore dello strumento Adept Editor, l’utente crea i propri documenti all’interno di un ambiente simile a un word processor, tipo Microsoft Word. Contrariamente a quest’ultimo, però, le informazioni inserite in Epic Editor – testo, tabelle, immagini – formano un contenuto strutturato, ovvero delimitato da etichette (tag) definite in un file denominato Dtd (Document type definition), oppure in uno schema Xml (il successore di Dtd).


Epic propone la sua propria Dtd, mentre Arbortext consente ai propri client di specificare la loro, grazie a strumenti di terze parti, come Xml Authority di Extensibility, società acquistata da Tibco. I contenuti elaborati con Epic Editor sono memorizzati in un referenziale documentale, ad esempio Oracle Ifs oppure 4i, di Documentum. Quest’ultimo, nella sua ultima versione 4.2 si apre allo stoccaggio dei documenti Xml. Una volta inserito in un referenziale documentale, ciascun frammento di contenuto Xml beneficia dei servizi tradizionali offerti dagli strumenti Edm, come le funzioni di gestione delle versioni (check-in/check-out), di ricerca e di recupero, ecc. A tale proposito, il motore di ricerca K2 di Verity è in grado, non solo di cercare il contenuto all’interno del contenuto propriamente detto del documento Xml, ma anche al livello delle sue etichette – una facoltà interessante nel caso di attivazione di portali d’impresa. Un buon numero di attori della gestione elettronica dei documenti estendono logicamente la propria attività a questa nozione di portale web, per la maggior parte multicanale. Le loro soluzioni – così come per Xpedio di Intranet Solution, o per Livelink di Open Text – procurano la visualizzazione di un contenuto Xml su tipi di terminali diversi, mediante l’apposizione di un foglio di stile Xsl idoneo allo scopo.

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