La Eai deve conoscere tutti i dialetti Xml

Le soluzioni di integrazione applicativa provano così a estendersi verso i processi collaborativi su Internet.

A fronte della pressione economica che pesa sulle imprese, le applicazioni dipartimentali debbono integrarsi le une con le altre, attorno a un referenziale unico. Si tratta di aprire il proprio sistema informativo a quello dei partner, con lo scopo di facilitare l’automazione degli scambi di dati e di processi all’interno e da verso l’esterno dell’impresa. Xml, alla base di questo risultato, facilita tali scambi, grazie alle sue proprietà strutturali e al suo ruolo di formato comune di riferimento. La traduzione e il routing intelligente dei flussi sono principalmente materia degli strumenti di Eai (Enterprise application integration). L’azione di tali strumenti, fino a ieri limitata ai flussi interni, oggi si estende all’integrazione di applicazioni su Internet grazie al riconoscimento di diversi dialetti Xml (ebXml, cXml, Biztalk, ecc.) La specifica ebXml, resa pubblica nel marzo scorso, con due mesi di anticipo sulla data prevista, dovrebbe imporsi come framework universale di scambio di informazioni tra imprese. A questo, si aggiunge con un’adesione unanime Soap, il protocollo Xml d’invocazione di oggetti distribuiti sul web, così come gli schemi settoriali (Cidx per la chimica, FiXml per la finanza, ecc.), prima isolati, s’integreranno certamente presto in questo framework. Una volta stabilizzati il vocabolario e le basi tecnologiche, la Eai estesa (integrazione dei processi interni e esterni) trova ormai il suo posto come riferimento fondamentale nella spinta all’integrazione che sottintende l’applicazione di una strategia di e-business. Tale tecnologia costituisce il punto nodale che collega tutte le applicazioni all’interno, assumendo il ruolo di interfaccia per lo scambio dei flussi da e verso l’esterno. La sua capacità di gestire processi complessi ripartiti attraverso internet, la distingue dalle soluzioni Edi che si limitano ad automatizzare il semplice scambio di dati.

L’apertura verso l’esterno


I due grandi vantaggi dll’Edi esteso risiedono nella sua capacità di federare l’esistente dell’impresa e nell’apertura progressiva e omogenea verso il mondo esterno. L’impresa, quindi, può iniziare unificando il proprio sistema informativo, prima di estenderne l’accesso a quelli dei partner. La piattaforma di Eai estesa federa le applicazioni interne (produzione, relazioni con clienti, logistica, ecc.) e quelle dei partner, nell’ambito di processi specializzati, risultando organizzata su sei livelli. Il motore d’integrazione, pietra angolare del sistema, centralizza l’intelligenza della piattaforma Eai tramite il proprio referenziale delle regole di trasformazione e di indirizzamento. Queste ultime corrispondono al processo applicativo modellizzato e assemblato da un motore di workflow. I processi applicativi assumono la forma di componenti software (Corba, Dcom, Java) ai quali si indirizzerà il motore per verificare le regole legate all’arrivo di un messaggio. Il collegamento alle fonti d’informazione e la traduzione dei flussi da un dialetto all’altro sono compito di attributi di connessione. Infine i message broker assicurano il trasporto dei dati tra l’applicazione mittente e quella di destinazione.

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