quantum computing

Secondo un nuovo report di Inside Quantum Technology, società di analisi specializzata nel settore del quantum computing, il mercato del quantum networking raggiungerà i 5,5 miliardi di dollari entro il 2025.

Inside Quantum Technology ritiene anche che le revenue del quantum networking oggi provengano principalmente dalla quantum key distribution (QK), dal cloud quantistico e dalle reti di sensori quantistici ma che alla fine, in futuro, questi filoni si fonderanno in una quantum Internet, che trasporterà qubit e per la cui evoluzione dovranno essere sviluppati ripetitori quantistici.

Il quantum computing è una tecnologia che potrebbe avere la capacità di trasformare in modo radicale molti settori, e per questo motivo sono numerose le aziende che vi stanno investendo.

A stilare una lista delle venti aziende che stanno sviluppando la tecnologia necessaria a implementare l’informatica quantistica è stata, la scorsa estate, la società di analisi CB Insights. Le 20 aziende sono: Airbus, Alibaba, AT&T, Baidu, Booz Allen Hamilton, British Telecommunications, Google, Honeywell, IBM, Intel, KPN, Lockheed Martin, Microsoft, Mitsubishi, NEC, Nokia, NTT, Raytheon, SK Telecom, Toshiba.

Di queste 20 società menzionate da CB Insights, alcune sono impegnate anche direttamente nello sviluppo di hardware e software, altre solo nell’implementazione e nella commercializzazione del quantum computing, così come della crittografia e delle comunicazioni quantistiche.

Ad esempio Airbus, evidenzia CB Insights, non ha intenzione di sviluppare il proprio hardware di quantum computing, ma vuole piuttosto adattare le macchine quantistiche esistenti a problemi specifici nel settore aerospaziale. Oppure Lockheed Martin, che ha lanciato una partnership con la University of Southern California e un agreement pluriennale con D-Wave Systems.

Raytheon ha creato un gruppo, nel suo centro R&D, focalizzato sull’applicazione del quantum computing all’imaging. NTT si è invece focalizzata sulle applicazioni di ottimizzazione e ha pianificato l’apertura di un nuovo quantum computing research center nella Silicon Valley. La società di consulenza Booz Allen Hamilton intende utilizzare il quantum computing  per offrire prodotti e servizi migliori di data-science ai propri clienti.

Più focalizzate sulle comunicazioni e sulla cifratura quantistiche sono: SK Telecom, che sta costruendo una rete quantistica in Corea del Sud; Toshiba, il cui sistema di quantum key distribution (QKD) fornisce chiavi digitali per applicazioni crittografiche su reti di computer basate su fibra ottica; AT&T, che ha annunciato una collaborazione con il California Institute of Technology per sviluppare la sua tecnologia di rete quantistica; NEC, che con Fujitsu è impegnata nelle comunicazioni quantistiche sicure a lunga distanza. NEC ha inoltre siglato, alla fine dello scorso anno, una serie di accordi con D-Wave Systems per accelerare la realizzazione di computer quantistici commerciali.

Quella della sicurezza è una delle principali aree di sviluppo del quantum computing: Mitsubishi Electric è impegnata nello sviluppo di soluzioni per la sicurezza delle comunicazioni mobili su rete quantistica sicura; KPN è anch’essa attiva in un sistema di quantum key distribution end-to-end che potrebbe portare a trasmissioni più sicure; e anche British Telecommunications (BT) sta facendo ricerche sulle proprietà quantistiche per proteggere le informazioni sensibili.

Le due aziende cinesi Alibaba e Baidu sono entrambe attive nella ricerca sul quantum computing, con Alibaba al momento in vantaggio sulla rivale, che cerca di colmare il gap.

Nokia, società proprietaria di Bell Laboratories, pioniere del quantum computing, è coinvolta in un progetto all’Università di Oxford insieme a Lockheed Martin per esplorare il potenziale della tecnologia quantistica per migliorare l’ottimizzazione e il machine learning.

Microsoft, fedele al DNA dell’azienda, si è focalizzata sul fornire gli strumenti di sviluppo per il quantum computing.

L’azienda ha lanciato il Quantum Development Kit composto da un framework di programmazione e dal nuovo linguaggio Q# per gli sviluppatori che desiderano scrivere applicazioni per computer quantistici, così come, più di recente, il Microsoft Quantum Network, una rete di istituzioni e individui che lavorano su applicazioni e hardware quantistici.

Honeywell, che si occupa di quantum computing dal 2014, è una delle poche aziende che lavorano sulla tecnologia a ioni intrappolati (trapped ion technology), mentre la stragrande maggioranza, tra cui IBM, Google e Intel, utilizzano la tecnologia a semiconduttori per costruire l’hardware per il calcolo quantistico.

Ibm è tra le aziende più attive e all’avanguardia sul quantum computing: all’inizio del 2019 ha svelato il computer quantistico da 20 qubit Q System One e il Vice President Norishige Morimoto, evidenzia CB Insights, ha affermato che IBM avrebbe commercializzato i computer quantistici entro cinque anni.

Google, secondo CB Insights, intende utilizzare il quantum computing soprattutto per l’intelligenza artificiale: la società di Mountain View ha in funzione un computer quantistico D-Wave nel Quantum Artificial Intelligence lab (QuAIL), i cui test iniziali sono stati pubblicati in un paper del 2015. Nel 2018 Google ha annunciato un nuovo processore quantistico, nome in codice Bristlecone, a 72 qubit.

La sfida tra IBM e Google sulla diversa visione dei due big dell’hi-tech relativamente al quantum computing si è rinnovata di recente, a seguito dell’annuncio di Big G dei risultati ottenuti con il chip denominato Sycamore.

Intel, da parte sua, sta concentrando i suoi sforzi nella ricerca per sviluppare modi nuovi e migliori per produrre in serie computer quantistici, secondo il concetto della praticità quantistica. Questi sforzi si sono già concretizzati in un primo risultato: lo sviluppo del chip di controllo criogenico denominato Horse Ridge, che secondo Intel sarà in grado di accelerare lo sviluppo di sistemi di quantum computing full-stack.

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