Va di moda il database

Lo dicono sia Gartner che Idc: sotto la spinta normativa e forte del traino dell’opensource, il mercato Rdbms va a gonfie vele

Conformità a normative sempre più stringenti e diffusione del software opensource. Questi, a detta degli analisti, sono i fattori che hanno contribuito ai buoni risultati del mercato del database relazionale nel corso del 2005.

I dati, freschi freschi, arrivano sia da Gartner che da Idc.
Secondo la prima, il fatturato mondiale legato a questa tecnologia è stato pari, lo scorso anno, a 13,8 miliardi di dollari, ovvero l’8,3% in più rispetto al 2004.

Secondo Idc, che evidentemente utilizza delle metriche differenti, la crescita sarebbe addirittura superiore (il 9,4% in più), per un giro d’affari complessivo di 14,6 miliardi di dollari.

Tutti siamo consapevoli del fatto che la proliferazione dei dati spinge verso l’adozione di strumenti in grado di razionalizzarli o, quantomeno, organizzarli al meglio.
Ecco perché, secondo Carl Olofson, analista di Idc, le aziende hanno investito somme cospicue, nel corso degli ultimi mesi, nell’aggiornamento dei loro database, per includervi anche tecnologie all’avanguardia come i software di gestione dei dati master (ad esempio quelli relativi a clienti o fornitori), in modo da assicurarsi il rispetto dei requisiti sempre più stringenti imposti dalle leggi in materia di governo delle informazioni e ritenzione dei record.

A farla da padrone è ancora Oracle che, secondo Gartner, detiene quasi la metà del mercato (il 48,6%, pari a un fatturato di circa 6,7 miliardi di dollari), con una crescita del 7,8% rispetto al 2004.

A seguire, Ibm (il 22% di quota di mercato, ovvero circa 3 miliardi di dollari di giro d’affari, in crescita del 6,3% rispetto allo scorso anno).

In terza posizione si piazza Microsoft (il 15% del mercato, pari a un volume di venduto di circa 2 miliardi di dollari) che, tuttavia, è il vendor che fa registrare il più alto tasso di crescita, con un +16,6% rispetto al 2004.

Staccate di parecchio Teradata (con una quota del 3,2% di mercato) e Sybase (2,9%), con un fatturato di poco superiore ai 400 milioni di dollari ciascuna.

Gartner, che solitamente misurava questo mercato unicamente in termini del fatturato derivante dalle nuove licenze, ha preso però atto del boom del software opensource e dei nuovi modelli di erogazione del software (in particolare hosting e ASP, Application service provisioning) e ha, quindi, deciso per la prima volta di computare nelle quote di mercato anche le revenue generate da sottoscrizioni, supporto tecnico e manutenzione.

I database opensource MySql, Ingres e Berkeley Db hanno potuto contare su una quota di mercato decisamente esigua (complessivamente l’1% del fatturato) che, tuttavia, cresce in modo sostanziale.

Entrambi gli analisti, infatti, concordano sul fatto che l’ingresso del software opensource sia destinato a mutare in modo sostanziale le regole del mercato Rdbms già nei prossimi anni.

Secondo Gartner, l’utilizzo di Linux (trainato principalmente dal database Oracle) è cresciuto in maniera esponenziale nell’ambiente Rdbms nel corso degli ultimi 12 mesi (+84%), scavalcando Unix.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome