Un computer da salotto

Le nuove forme compatte e la versatilità nelle connessioni fanno uscire il PC dall’angolo remoto della casa e lo portano vicino al televisore. Scopriamo come sta avvenendo questa evoluzione analizzando quattro nuovi sistemi

marzo 2004 Utilizzare il PC come Hi-Fi o in alternativa al videoregistratore
o lettore di DVD, collegare facilmente le periferiche grazie alle porte sul frontale
e non da ultimo porre l’attenzione al fattore estetico unito a una riduzione
al minimo degli ingombri dello chassis. Questi sono gli elementi su cui i produttori
di computer stanno puntando, lanciando sul mercato una serie di nuovi sistemi
che analizziamo nel nostro articolo.

Nei PC che abbiamo valutato in questa prova (per le caratteristiche si veda
la
tabella),

3 su 4 adottano il cosiddetto Small Form Factor (SFF),
che permette di ridurre le dimensioni del telaio: il case ha una forma a parallelepipedo,
le dimensioni medie sono di circa 20 cm o meno in altezza e larghezza e tra
i 30 e 33 cm in profondità. Inoltre dispongono di una sostanziosa dotazione
di porte di comunicazione e accessori inconsueti come radio, telecomando o tecnologia
wireless.

Shuttle è stata la prima a credere nell’SFF
L’SFF è una creazione di Shuttle, primo produttore a presentare
un computer di tale formato nel 2001 con l’SV24.
Sono passati tre anni e le innovazioni sono state notevoli, sia dal punto di
vista tecnologico, pensate al problema della dissipazione del calore in uno
spazio così ristretto al crescere della frequenza delle CPU, sia da quello
estetico e funzionale, con l’utilizzo di nuovi materiali e il posizionamento
delle interfacce sul frontale dello chassis.

I computer SSF sono disponibili in versione completa o barebone,
cioè senza disco fisso, processore, memorie, unità ottiche e floppy,
che l’utente può aggiungere in seguito. Il formato SFF ha il vantaggio
di impiegare componenti standard, facili da reperire.

Con queste dimensioni il numero di periferiche in dotazione o aggiungibili
è ridotto. Il lettore di floppy disk raramente è presente, il
suo posto è preso da un lettore di Multimedia Card o da qualche altro
dispositivo.

Lo spazio interno consente di installare una sola unità ottica e un
solo disco fisso. Stessa sorte tocca agli slot di espansione: la dotazione media
è di uno slot PCI e uno AGP e l’esiguo spazio interno a disposizione
non permette di installare, tranne in qualche raro caso, schede full size o
ingombranti come la 5950 di nVidia.

Un altro aspetto, sempre collegato allo spazio, che limita l’aggiunta
di periferiche è la difficoltà di smaltire in modo adeguato
il calore generato
. Per motivi di estetica le aperture di ventilazione
sono poste ai lati del telaio, una posizione che impedisce il ricambio naturale
per moto convettivo (l’aria calda più leggera sale verso l’alto).

Le soluzioni diverse per la dissipazione del
calore

Il componente che maggiormente concorre alla produzione di calore in un sistema
è la CPU, gli ultimi processori ci hanno infatti abituati a dissipatori
e ventole dalle dimensioni notevoli.

Le soluzioni per il raffreddamento variano da produttore a produttore. L’SFF
di Wellcome utilizza un dissipatore e una ventola di grandi dimensioni, il MegaPC
di MSI un dissipatore con un convogliatore del flusso d’aria.

Lo Shuttle adopera invece un sistema heat pipe, un condotto
a sezione circolare al cui interno è stato creato il vuoto e con le pareti
ricoperte da uno strato di materiale poroso, riempito parzialmente con un liquido
che può essere metallo liquido, acqua, metanolo, acetone, ammoniaca o
un gas. La quantità di liquido presente è il minimo necessario
per impregnare lo stato poroso interno. Con il calore il liquido evapora, il
vapore creato si sposta verso le parti più fredde del radiatore dove
si ritrasforma in liquido, tramite il principio di capillarità dello
strato poroso il liquido ritorna indietro alla sorgente di calore.

La velocità di rotazione delle ventola della CPU varia in relazione
alla temperatura, così nelle normali condizioni di funzionamento non
ci si accorge del suo funzionamento. Quando però il processore è
impegnato severamente, e di conseguenza cresce il calore prodotto, la velocità
della ventola aumenta e il rumore dell’aria mossa arriva a livelli fastidiosi.
Le tipiche operazioni che sovraccaricano di lavoro il processore sono i videogiochi,
le elaborazioni grafiche e la conversione dei file video.

La filosofia delle schede madri dei computer SFF è integrare quanto
più possibile, sia per motivi costo sia per lasciare all’utente
una minima possibilità di aggiungere una periferica di sua scelta. Spesso
includono dei connettori proprietari nei quali si inseriscono schede che ne
estendono la funzionalità, un esempio è il connettore per il sintonizzatore
radio.

Barebone, per chi vuole risparmiare
I “cubetti” di questo articolo possono essere acquistati come soluzione
completa, assemblata da un produttore o da un rivenditore o come soluzione barebone:
si vende solo il telaio con la scheda madre senza però i componenti che
possono essere integrati a scelta a seconda delle esigenze di ogni singolo utente.
Nel secondo caso prestate particolare attenzione all’installazione soprattutto
della CPU e del dissipatore visto lo spazio disponibile ridotto.

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