Sun: le specifiche dei Web services non devono prevedere royalties

Il costruttore intende farsi portavoce di questa filosofia open presso gli altri componenti dell’organismo Ws-I, in particolare Microsoft.

21 febbraio 2003 Se la futura industria dei Web services vuole davvero mantenere il suo potenziale a tutto vantaggio di una reale integrazione dei processi aziendali, il settore ha bisogno di specifiche che siano completamente esenti dal pagamento di royalties. Lo chiedono i funzionari Sun Microsystems nel corso di un convegno organizzato a San Francisco giovedì scorso.

Un eventuale impegno a versare un contributo in denaro a un qualsiasi vendor per l’uso delle rispettive tecnologie nel quadro di una piattaforma di servizio standardizzata rischierebbe, secondo Mark Bauhaus, vice president Sun per i Java Web Services, di vanificare del tutto la crescita di questi servizi. Sun vuole fare in modo che questa posizione sia condivisa dagli altri componenti dell’organismo Web Services Interoperability Organization, Ws-I e punta a farsi eleggere all’interno del comitato direttivo dell’organizzazione, che verrà votato a marzo. L’avvertimento è diretto specificatamente a Microsoft e Ibm. I servizi Internet devono essere liberi da ogni royalty e basati su standard aperti. «Oggi si parla molto di servizi erogati via Web – sostiene Bauhaus – ma vogliamo che non comportino il pagamento di royalty oppure che qualcuno ne assuma il controllo?». Il dirigente ha affermato che sia Ibm sia Microsoft hanno proposto una serie di specifiche per l’automazione dell’interazione tra Web services, il cosiddetto Business Process Execution Language for Web Services (Bpel4Ws). La proposta non è ancora stata sottoposta all’attenzione degli organi normativi mentre Sun ha definito una specifica alternativa, la Web Services Choerography Interface, o Wsci, oggi presa in esame dal W3c. Secondo Sun Ibm si è genericamente dichiarata a favore del royalty free per le Bpel4Ws, ma non sono note le posizioni riguardanti altre specifiche. Microsoft, invece, non ha assunto alcun impegno in tal senso.

Un portavoce Ibm ha precisato successivamente che la sua azienda ha già dato pieno appoggio al royalty free per protocolli come Soap, Wsdl o Bpel4Ws, ma che ogni caso verrà preso in esame singolarmente. Anche Microsoft ha subito espresso un parere ufficiale sottolineando come sia impossibile prendere un impegno omnicomprensivo senza analizzare le diverse specifiche, che possono riferirsi a tecnologie o a regole di licensing diverse.

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