Sun “fluidifica” lo sviluppo Java

Java Studio avrà un profiler che farà analizzare parti di codice.

Sun aggiungerà uno strumento di profiling al proprio nuovo ambiente di sviluppo Java, in uscita ad aprile 2005, Java Studio.


Si tratta di JFluid, un tool a cui hanno lavorato per due anni i Sun Labs, con un team coordinato da Misha Dimitriev, ingegnere del sofware da una settimana cooptato nel software group che si occuperà di rendere commerciale lo strumento creato per esaminare le applicazioni Java alla ricerca di possibili colli di bottiglia a livello di performance.


Già una versione primitiva di JFluid è stata integrata nella release 3.6 di NetBeans, cioè il software open source che, di fatto, costituisce la base di Java Studio.


I vantaggi che promette di apportare JFluid afferiscono alla sfera delle operazioni quotidiane degli sviluppatori. A partire dal fatto che il tool, contrariamente a quanto avviene per gli altri profiler, sarà integrato nell’Ide. E, in secondo luogo, in relazione proprio al modus operandi: JFluid può essere utilizzato anche per analizzare solo una porzione di codice, in luogo di tutta l’applicazione Java. Il che consentirebbe di isolare i problemi di performance di quanto creato dagli sviluppatori.


Jfluid non è l’unico parto dei Sun Labs che sarà integrato nei prossimi prodotti commerciali Sun. Sulla stessa strada del profiler, infatti, c’è Jackpot, che si unirà all’Ide Java apportando funzioni per ridurre la complessità dello sviluppo.

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