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Startup e intelligenza artificiale, un fenomeno anche italiano

Il numero di startup e aziende che si occupano di intelligenza artificiale è in continua crescita: secondo Crunchbase ci sono nel mondo 9.977 fra startup e aziende che si occupano di intelligenza artificiale, con un aumento, nei primi quattro mesi del 2021, dell’8,2% rispetto al 2020 e del 14,6% rispetto al 2019.

Nel 2020 la raccolta di capitale delle startup in questo settore è stata di 27,6 miliardi di dollari, di cui il 62% sono stati seed round.

Un mercato in rapida evoluzione, quindi, in cui anche le startup italiane, sebbene non abbiano ancora raggiunto i round di investimento di quelle internazionali, possono essere protagoniste: se facciamo infatti una ricerca sul database delle startup innovative, sono circa un migliaio quelle che dichiarano di lavorare con l’intelligenza artificiale, negli ambiti più diversi.

Dove cresce l’intelligenza artificiale

Come spiega Edmondo Sparano, Chief Deal flow & Digital Officer di Digital Magics, l’intelligenza artificiale tocca ormai quasi tutti i settori produttivi, essendo una tecnologia in grado di sostituire, in parte, il lavoro umano, soprattutto quando si tratta di compiti ripetitivi, e avendo inoltre la capacità di apprendere, capacità questa che rende il lavoro sempre più efficiente ed efficace.

Edmondo Sparano, Chief Deal flow & Digital Officer Digital Magics

Se in molti casi questi concetti sembrano ancora distanti, le startup hanno il merito di portare tutto immediatamente a contatto con la realtà quotidiana cercando di diventare il più concrete possibile.

Digital Magics ha quindi identificato alcuni ambiti applicativi in cui le startup stanno lavorando.

Lotta alla disinformazione: leggere migliaia, milioni di news e riconoscere quelle fake, è un lavoro che potrebbero fare le persone, e che oggi fanno le persone, ma che l’intelligenza artificiale, per sua natura, riesce ad automatizzare e quindi a rendere sempre più efficace.

Salute: usare l’intelligenza artificiale per analizzare grandi quantità di dati medici e scoprire corrispondenze o creare modelli per migliorare la diagnosi e la prevenzione.

Fabbriche: per la manutenzione predittiva o la gestione dei consumi energetici.

Filiera agricola e alimentare: minimizzando l’uso di fertilizzanti, pesticidi e irrigazione, aiutando la produttività e riducendo l’impatto ambientale per produrre cibo più sano.

Amministrazione pubblica e servizi: utilizzando i dati per elaborare modelli, l’IA può fornire un sistema di allerta per i disastri naturali, riconoscendone i primi segni sulla base di esperienze passate. Permetterebbe così di prevenire e preparare la risposta al disastro.

Shopping in rete e pubblicità: anche dal punto di vista del consumatore le cose cambiano con l’introduzione dell’intelligenza artificiale, cambia lo shopping in rete e cambia la pubblicità, che diventa sempre più targettizzata, meno legata ai cookies e più ai comportamenti.

Assistenti digitali personali: gli assistenti virtuali rispondono alle domande, forniscono suggerimenti e sono ormai parte della vita di molti possessori di smartphone.

I software di traduzione automatica, basati su testi audio o scritti, usano l’intelligenza artificiale per fornire e migliorare le traduzioni.

Smart Home: non solo i termostati intelligenti imparano i nostri comportamenti per ottimizzare l’energia, i sensori contribuiscono anche a migliorare la sicurezza delle nostre abitazioni.

Veicoli: le nostre automobili hanno già alcune funzioni di sicurezza che usano l’intelligenza artificiale, ad esempio i sensori che individuano possibili situazioni pericolose e incidenti.

Cybersecurity: questo è un tema che sarà sempre più importante, perché più affidiamo la nostra vita all’intelligenza artificiale, più questa deve essere controllata e messa in sicurezza da eventuali attacchi.

Le startup che applicano l’intelligenza artificiale

Per ognuno di questi settori potremmo citare diverse startup italiane che stanno creando soluzioni innovative grazie all’applicazione dell’intelligenza artificiale e che dimostrano la varietà di progetti, idee e prodotti destinati a rivoluzionare le nostre vite non tanto dissimili da blasonate e super finanziate realtà internazionali, ci limitiamo a tre casi esplicativi della situazione:

Negli Usa Persado la startup che aiuta a conoscere gli utenti creando per loro la migliore e più efficace comunicazione pubblicitaria possibile, ha raccolto oltre 70 milioni riuscendo così a diventare uno dei leader nel settore.

In Italia, la tecnologia di Contents.com, startup italiana che ha appena concluso un round da 5 milioni, uno dei maggiori in questo settore su startup early stage, si basa sulla intelligenza artificiale di Natural Language Generation e consente di ottenere contenuti generati automaticamente senza l’intervento umano e può essere usata, per esempio, per raccogliere informazioni da internet e popolare immediatamente il sito di un e-commerce.

Tutti conosciamo Alexa e i vari assistenti domestici che rendono la nostra casa una smart home, ma pochi conoscono Mind: nata nel 2018 a Modena, ha creato una domotica smart che si caratterizza per il suo design made in Italy. Come per i più blasonati competitor, la rete di sensori di Mind raccoglie e apprende gusti e abitudini di ogni abitante della casa per rendere l’ambiente sensibile allo stile di vita di ognuno.

Continuando il confronto con realtà internazionali, la tedesca Bryter, fondata quasi tre anni fa, con circa 90 milioni di capitali raccolti, è diventata rapidamente la principale piattaforma di automazione no-coding per i servizi aziendali: consente di trasformare i servizi aziendali in applicazioni interattive disponibili in tutta l’organizzazione, attraverso assistenti virtuali, chatbot, ecc. Gli utenti possono digitalizzare e automatizzare servizi ripetitivi senza alcuna conoscenza tecnica di programmazione.

Tornando in Italia, Klondike.Ai ha creato il primo marketplace di servizi di artificial intelligence con una logica plug-in: scegli il servizio che ti serve (riconoscimento immagini, OCR, catalogazione lead, ecc) crea il tuo flusso (no-coding), e automatizza i tuoi processi aziendali.

Gli esempi sarebbero tantissimi e per Sparano dimostrano come qui in Italia ci sia molto talento, e se è vero che l’intelligenza artificiale, secondo il McKinsey Global Institute, ha il potenziale per fare crescere del 16% l’economia globale entro il 2030, occorre che l’Italia supporti le startup che studiano sviluppano e applicano questa tecnologia, per potergli permettere di essere competitive a livello internazionale.

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