Rete: lo scorporo non è più certo

Agcom propone prezzi molto bassi e Telecom potrebbe ripensarci.

La societarizzazione della rete di accesso è stata bloccata da un Consiglio di amministrazione tenuto da Telecom in via straordinaria. Il motivo è nelle proposte di Agcom per i prezzi wholesale da adottare in Italia nel 2013.

Grande rilievo era stato dato lo scorso 30 maggio da operatori e mercati all’annunci dell’intenzione di Telecom di scorporare la rete di accesso.

L’annuncio era stato preceduto da una serie di operazioni di armonizzazione di metodi di valutazione e tariffe da applicare. In attesa del pronunciamento di Agcom, i prezzi di vendita dei servizi erano stati ipotizzati da Telecom, apparentemente nel rispetto delle attese.

Le tariffe dei servizi italiani sono affidate all’Agcom, che le regola in armonia con le linee guida della Commissione europea.
Dal punto di vista normativo, l’Italia ha una situazione particolare, diciamo anche arretrata, la cui regolarizzazione è essenziale sia per la concorrenzialità degli operatori sia in Italia, sia in campo internazionale.

Qualcosa di inatteso, almeno in Telecom, ha variato il quadro. Giovedì 11 Agcom ha infatti proposto nuovi prezzi per il 2013 per i canoni di accesso wholesale (Ull, Bitstream e Wlr).
Le riduzioni di prezzo sono significative (il 22% per il Bitstream), nell’attuale proposta che ancora non è definitiva. Se approvata, la riduzione dei prezzi comporterebbe una forte riduzione negli introiti previsti, che il Sole 24 Ore valuta in 110 milioni di euro rispetto al 2012.

Apparentemente l’informazione è rimbalzata in Italia dalla Commissione Europea, alla quale venerdì 12 Agcom aveva comunicato le sue valutazioni. La prima reazione è stata la richiesta dell’Asati (Assemblea dei piccoli azionisti di Telecom) di un Cda straordinario per verificare la sussistenza dell’operazione di scorporo alla luce delle nuove tariffe. Intanto venerdì Telecom perde in borsa il 4,7%, un fatto che l’Asati imputa direttamente alle comunicazioni di Agcom.
Il deprezzamento del titolo prosegue anche nella mattina di martedì, con un -3% già in apertura.
Lunedì 15 il Cda si è riunito ed ha rilasciato un comunicato di prudente attesa nel processo di scorporo. “Nel ribadire l’importanza del progetto non solo per Telecom Italia ma per lo sviluppo del sistema di telecomunicazioni del Paese”, dice il comunicato, “il CdA ha preso atto che le incertezze introdotte dalle recenti decisioni dell’Agcom rischiano di comprometterne la fattibilità. Ha pertanto deliberato che, prima di procedere ad ulteriori fasi implementative dello stesso, sia verificata la coerenza dei contenuti e del percorso regolatorio con le assunzioni alla base del progetto”.

E’ probabile che la questione complessiva sia collegata non solo all’ultima proposta Agcom, che riguarda i prezzi per il 2013, ma anche alle analoghe valutazioni per il 2014/2015. La Commissione chiede sì prezzi omogenei in Europa, nell’ambito di metodologie di calcolo e valutazione molto simili nei vari Paesi, ma anche e soprattutto la stabilità nei prezzi dell’ultimo miglio, il nodo sul quale si articoleranno diffusione e competitività del sistema Europa.

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