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Recruiting, Randstad compra Monster

429 milioni di dollari. Tanti ne mette sul tavolo l’olandese Randstad per acquisire gli asset della statunitense Monster, allargando così il proprio perimetro di presenza nel mondo del recruiting online.
Con questa acquisizione, infatti, Randstad si dice convinta di essere in grado di costituire il più ampio portafoglio al mondo nell’ambito dei servizi per le risorse umane e Monster, con le sue piattaforme digitali, mobile e social, è complementare rispetto alla sua offerta attuale.
Nell’annuncio ufficiale, tre sono i punti chiave su cui si basa l’accordo:

  • Una visione complementare che si traduce nella possibilità di accelerare lo sviluppo di servizi innovativi
  • Un approccio globale che consente a Randstad di allargare la propria rete di oltre 4.500 uffici con le attività, le tecnologie e le piattaforme di Monster, a sua volta attiva in oltre 40 Paesi.
  • I benefici finanziari, che dovrebbero essere ascritti con effetto immediato ai bilanci di Randstad

L’operazione è già stata approvata dai board di entrambe le società e potrebbe essere finalizzata entro la fine dell’anno, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni, dagli entri regolatori.

Monster dovrebbe mantenere il proprio brand e continuare a operare come entità separata, ma è chiaro che il disegno complessivo guarda alle economie di scala e all’integrazione, così da raggiungere un numero sempre crescente di professionisti e imprese.
Va detto che non più tardi di due mesi fa, la stessa Monster aveva acquisito, per una cifra non comunicata, la startup Jobr, con sede a San Francisco, che ha a portafoglio una App per la ricerca lavoro, definita una sorta di “Tinder” della ricerca lavoro.
L’acquisizione da parte di Randstad è dunque un ulteriore processo di consolidamento in un mercato che sta vedendo sempre più spesso operazioni di questa natura: è recente anche l’acquisizione di Simply Hired da parte di Recruit, che a sua volta è proprietaria di siti di recruiting come Indeed.

Significativo, fanno notare alcuni commentatori in rete, il prezzo di chiusura dell’accordo: nel 1999, quando fu quotata in Borsa, Monster aveva un valore di quasi otto miliardi di dollari e ancora nel 2007 si parlava di una valutazione intorno ai 5,5 miliardi di dollari.
Il fatto che qualcuno accosti questa operazione all’acquisizione di Yahoo da parte di Verizon non sembra così azzardato.

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