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Realtà aumentata e virtuale, soluzioni per il food and beverage

L’industria alimentare può essere un campo di applicazione per realtà aumentata e realtà virtuale, anche se i costi di sviluppo sono ancora elevati.

Nonostante questo sempre più aziende del settore food and beverage stanno iniziando a realizzare il potenziale della realtà aumentata e virtuale e lo vedono come un utile investimento.

Tre le aree principali – risorse umane, esperienze con i clienti, prodotti alimentari – che hanno visto la maggior concentrazione di sviluppo delle nuove soluzioni.

Razionalizzazione della formazione dei dipendenti

Uno dei vantaggi più tangibili di queste tecnologie consiste nell’utilizzarle per una formazione continua e approfondita dei dipendenti.

L’attuale processo di sviluppo del materiale formativo non solo può essere costoso, ma può anche variare in termini di qualità per squadra, negozio o regione. Grazie all’utilizzo della realtà virtuale è possibile creare un mondo visivo dettagliato per consentire ai dipendenti di interagire in modo sicuro con il proprio ambiente di lavoro quotidiano e di apprendere mentalmente e fisicamente i compiti richiesti. Queste lezioni in realtà virtuale spaziano dalla gestione del periodo delle feste con l’assalto dei clienti ai magazzini di Walmart alla cottura delle tagliatelle presso Honeygrow, una catena di ristoranti.

Sul lato opposto, la realtà aumentata consente l’addestramento e l’esecuzione affiancata, sovrapponendo informazioni aggiuntive alla vista diretta di un dipendente. Ad esempio, uno studio ha trovato la realtà aumentata efficace nell’aiutare i soggetti a stimare visivamente le dimensioni delle porzioni da servire in un ristorante.

Altri benefici arrivano per l’area della manutenzione dove i tecnici sono stati equipaggiati con dispositivi di realtà aumentata per smontare e rimontare i prodotti senza essere sul posto.

Queste nuove possibilità di apprendimento e sviluppo non solo aumentano l’efficacia del materiale formativo, ma consentono anche alle imprese di assumere una più ampia gamma di lavoratori con esigenze e stili di apprendimento diversi. Anche perché nel frattempo i dispositivi di realtà aumentata e virtuale cominciano a diminuire di prezzo e un maggior numero di sviluppatori mettono sul mercato soluzioni per sfruttare appieno le potenzialità delle nuove tecnologie.

Il miglioramento dell’esperienza cliente

Creare una meraviglia nell’esperienza del cliente. Il marketing esperienziale ha cambiato radicalmente lo scopo e la costruzione di eventi legati al cibo e all’ospitalità. I millennial considerano le esperienze come un mezzo di capitale sociale, e condividere la loro partecipazione e partecipazione a un’esperienza di moda è un tassello importante della loro identità sociale. Lo testimoniano il successo di eventi come il Museum of Ice Cream e 29 Rooms che hanno convinto molti marchi – Grey Goose, Red Bull, Zappos, per citarne alcuni – a riallocare i dollari spesi in pubblicità su esperienze e sponsorizzazioni.

Le esperienze di realtà virtual in particolare hanno visto crescere il loro appeal negli eventi food & beverage. Un ottimo esempio è il Boursin Sensorium, un’esperienza di realtà virtuale che ha abbinato movimento (attraverso sedie mobili), profumi e degustazioni di formaggio Boursin.

Patron tequila ha utilizzato 360 video per mostrare il suo processo di produzione e la birra Innis & Gunn ha utilizzato filmati di realtà virtuale coordinati per completare il gusto dei suoi prodotti. Ristoranti e bar stanno facendo passi avanti.

Baptise & Bottle a Chicago ha svelato un tour di realtà vrituale da abbinare con scotch fisico; SubliMotion a Ibiza permette ai clienti di fare paracadutismo con il Samsung Gear Vr e Space Needle ha lanciato un bar Vr.

Aumentare il mondo fisico con contenuti interessanti e condivisibili è stato al centro dell’attenzione della Ar nel marketing esperienziale. Remy Martin e Macallan hanno entrambi utilizzato immagini olografiche con Microsoft Hololens. Dato il prezzo elevato di Hololens (3.000 dollari per la base Development Edition), la maggior parte delle altre marche si sono bloccate con l’Ar mobile – ma Coca Cola ha lanciato una campagna natalizia che ha dato agli utenti la possibilità di vedere scene virtuali attraverso le fermate degli autobus e Patron’s Ar che ha proposto un’esperienza di degustazione. Altri hanno proposto sottobicchieri dotati di Ar e India, una catena di barista utilizzando la realtà aumentata per educare i bevitori sulle origini del caffè.

“Content is king” è tornato a essere la guida per le aziende. Negli ultimi anni, infatti l’aumento di piattaforme social hanno dimostrato ancora più chiaramente che il coinvolgimento con i consumatori digitali si traduce in azioni reali. I prodotti e i punti vendita al dettaglio possono ancora essere statici, ma il loro contenuto deve estendersi al di là dello spazio fisico per attirare l’attenzione dei potenziali acquirenti.

La realtà aumentata può colmare questo divario tra consumatori, prodotti e contenuti di prodotto. La possibilità di sovrapporre informazioni aggiuntive, stimoli visivi e interazione oltre a specifici articoli, offre alle aziende la possibilità di coniugare il mondo digitale con quello fisico in modo mirato e senza soluzione di continuità.

Le aziende del settore alimentare e delle bevande hanno iniziato a utilizzare realtà aumentata in modi nuovi e innovativi: la linea 19 Crimes di Treasury Wine Estates, con una scelta discutibile, porta in vita in realtà aumentata l’immagine e la storia di un criminale sulle etichette; Nestle ha usato un personaggio del film “Rio” per un gioco Ar; Walmart e Kraft si sono uniti per una lotteria estiva sostenuta da realtà aumentata per vendere altri prodotti Kraft.

E lo chef e ristoratore David Chang ha rilasciato la sua sneaker Momofuku x Nike in edizione limitata tramite l’app Ar di Nike Snkrs, che avrebbe permesso ai fan di acquistare la sneaker solo quando si fossero trovati fisicamente nell’East Village di Fuku.

La capacità della realtà aumentata di arricchire la conoscenza e la grafica dei contenuti fisici va oltre il marketing. Le aziende possono utilizzare la tecnologia per educare i consumatori sulle informazioni nutrizionali e sulla composizione dei prodotti o addirittura rendere più attraenti alimenti sani ma dall’aspetto generico. L’Ar permette anche di fondere contenuti fisici, come i ricettari, con contenuti digitali per un’esperienza cross-medium simultanea, come l’OloYummy in mostra con i rendering 3D dei piatti del libro Metamorphosis of Taste dello Chef Dominique Crenn. Il limite è la fantasia.

 

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