Profitti in crescita anche per Telecom Italia

Grazie a un’attenta riduzione dei costi e ai guadagni registrati nei servizi mobile, il colosso delle Tlc di casa nostra ha chiuso l’esercizio fiscale 2002 con risultati finanziari in crescita rispetto a un anno fa

14 febbraio 2003 È un 2002 in positivo quello archiviato da Telecom Italia che, rispetto all’esercizio precedente, ha riportato profitti in crescita dell’11%. Un risultato da ascrivere, per lo più, ai guadagni generati dai servizi mobile, all’attenta politica di riduzione dei costi e alla vendita, per 4 miliardi di euro, di asset non più profittevoli. Tanto che, nell’esercizio 2002, i profitti prima di interessi e tasse sono cresciuti fino a raggiungere quota 7,4 miliardi di euro, rispetto ai 6,7 miliardi registrati nel pari periodo di un anno fa. Nel contempo, le vendite sono scese dell’1,3%, a causa della debolezza registrata in America Latina, dove Telecom ha generato circa l’8% del proprio fatturato.
Nello specifico, negli ultimi tre mesi dell’esercizio fiscale 2002, il colosso italiano ha generato guadagni prima di interessi e tasse pari a 1,7 miliardi di euro, rispetto agli 1,5 miliardi di un anno fa. Nel medesimo periodo, le vendite sono scese del 7%, fino a toccare quota 8 miliardi. I profitti operativi generati nel business delle linee fisse sono cresciuti dell’8,6%, fino a totalizzare 4,7 miliardi di euro, mentre le vendite hanno registrato una flessione dello 0,9%, attestandosi a quota 17 miliardi.
Come già accennato, i profitti operativi riportati da Tim (Telecom Italia Mobile) sono aumentati di oltre il 7%, grazie all’introduzione dei servizi di messaggistica di nuova generazione, mentre i profitti prima di interessi e tasse hanno raggiunto i 3,4 miliardi di euro.
Tornando alla corporate, nel corso del
2002, i debiti netti si sono attestati a quota 18,1 miliardi di euro, al di
sotto del target fissato un anno fa a 18,3 miliardi.

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