Sicurezza, amministrazione dei sistemi e gestione dei dati sono gli elementi di massima attenzione per i responsabili dei sistemi informativi delle aziende continentali, intervistati da Idc. Per il momento, in sostanza, si preferisce ancora controllare l’esistente piuttosto che investire in nuove te
30 aprile 2003 Un migliaio di It manager in sei differenti paesi europei (Italia compresa) sono stati intervistati da Idc per capire quali sono le priorità del momento nella gestione dei rispettivi sistemi informativi aziendali. Le risultanze parlano chiaro, visto che gli elementi di principale preoccupazione emersi riguardano la “base” dell’infrastruttura It e guardano più alla manutenzione dell’esistente che non all’investimento su nuovi fronti tecnologici. Dunque, spiccano priorità come la sicurezza, l’amministrazione dei sistemi e la gestione dei dati, in maniera decisamente preponderante rispetto, ad esempio, al wireless. Quest’ultimo viene indicato come tema di grande interesse, ma quando si scende al livello di concrete decisioni di investimento, vengono avanzati fattori di freno ancora molto sentiti, primo fra tutti proprio quello della sicurezza, con particolare riferimento ai dispositivi e all’implementazione delle wireless Lan.
Più in generale la difficoltà di trasmettere al management il valore dell’investimento It e di elaborare conseguenti piani di investimento sono le principali barriere alla spesa tecnologica, tanto da essere messi in cima alla lista dal 30% dei circa mille It manager intervistati da Idc. I costi e le difficoltà di comprendere le tecnologie sono ulteriori elementi di freno. Il messaggio sotteso a queste indicazioni è che i responsabili dei sistemi informativi aziendali stanno chiedendo aiuto ai fornitori per capire e spiegare ai propri referenti il valore delle tecnologie. Complessivamente, secondo l’analista, la spesa aziendale è rimasta costante rispetto al 2002 o è addirittura leggermente cresciuta in qualche caso, ma è la giustificazione di questa spesa che è diventata l’elemento cruciale sul quale occorre lavorare.
Tra gli altri elementi emersi dall’indagine, si scopre come Windows 98 (o versioni precedenti) sia ancora un sistema operativo utilizzato sul 60% dei desktop e dei notebook delle aziende, mentre Linux viene considerato un’alternativa a Microsoft per i desktop dal 30% delle aziende, specie se grandi. In pochi, tuttavia, stanno considerando l’idea di installarlo per conto proprio il prossimo anno. Interessante il fatto che la conoscenza dei server con processore Itanium sia cresciuta dal 42% del 2002 al 67% di quest’anno. Circa un terzo del campione sta utilizzando, valutando o pensa di considerare l’acquisto di questi sistemi, mentre un altro terzo ha dichiarato di non avere alcun interesse in questa direzione.
La maggioranza degli acquisti di notebook che dovrà essere fatta nei prossimi due anni sarà fatta per allargare il parco esistente o rimpiazzare altri prodotti dello stesso genere e non per sostituire postazioni desktop. Da qui, dunque, traspare, ancora una volta, l’estrema prudenza che caratterizza oggi l’atteggiamento e le valutazioni degli It manager. La propensione è confermata dal fatto che quasi il 60% degli intervistati non è interessata all’acquisto di tablet pc e quasi il 25% non è nemmeno a conoscenza dell’offerta in questo settore. Molto bassa, in compenso, è la percentuale di quelli che pensano di dotarsene già durante il 2003. In generale, per quanto riguarda i dispositivi mobile, i temi del supporto e della compatibilità sono indicati come i più importanti nelle possibili decisioni di adozione.
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