La spesa in servizi informatici è in calo nei Paesi dell’Europa occidentale

Gli analisti di Gartner hanno registrato nel 2002 una contrazione dello 0,11% negli investimenti e le prospettive a breve termine permangono pessimistiche. L’unico aspetto positivo continua a essere quello dell’esternalizzazione dei processi.

29 aprile 2003 Per la prima volta, il mercato dei servizi It in Europa occidentale è in calo. La colpa, secondo Gartner, è la forte contrazione degli investimenti registrata nel 2002. Secondo la società di ricerche, il volume di denaro investito nel 2002 in servizi informatici diminuisce dello 0,11%, a 157,9 miliardi di dollari dai 158,1 del 2001. In occasione di un evento londinese dedicato al mondo dell’outsourcing, il responsabile per le strategie di gestione dei servizi, Roger Cox, ha ammesso che per la prima volta nella storia il mercato è in declino e che le prospettive a breve termine permangono pessimistiche a causa del difficile clima economico e geopolitico.

Tutto questo spinge Gartner a retrocedere sulle sue stime passate, che parlavano di una possibile crescita del 4,6% del settore nel 2003. Ora Gartner si aspetta un andamento piatto. Gli unici mercati locali a dare qualche segnale positivo sarebbero Gran Bretagna e Irlanda, dove il tasso di miglioramento sarebbe pari al 2,9% rispetto alle precedenti stime del 5,7%. Francia, nazioni nordiche, Germania e mercati tedeschi, Italia e Spagna avranno una performance senza variazioni contro le precedenti stime che parlavano di crescite comprese tra il 3% e il 6,1%.

L’unico aspetto positivo continua a essere quello dell’esternalizzazione dei processi, cresciuto nel 2002 del 6,3%. Una crescita di nicchia su cui pesa tuttavia il calo del 4,6% dei servizi centrati intorno al consulting, allo sviluppo applicativo e ai sistemi di integrazione, che nell’insieme rappresentano una grossa fetta di questo mercato. Un andamento a due marce che secondo Cox sta creando una forte polarizzazione: «Il terreno abitato dai service provider generalisti sta diventando sempre più difficile. Di conseguenza le aziende preferiscono diventare aggregatrici di It o protagoniste di nicchia». Aggregatori come Ibm Global Services, Scs e Eds si affideranno sempre più a subappaltatori specializzati, mentre la polarizzazione danneggerebbe player come Atos Origin e Cap Gemini Ernst & Young.

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