Previsti per l’inizio del 2003 i nuovi server Itanium 2 di Ibm

I primi modelli di sistemi costruiti “in casa”, ovvero gli x440, dovrebbero essere disponibili entro la prossima primavera. Vi sarà integrato il chipset Exa, prodotto dai laboratori di Big Blue.

Sono arrivati alla fase finale di test i nuovi modelli di server Ibm x440, basati su Itanium 2 e corredati del chipset proprietario Exa. La produzione in volume, invece, è programmata per l’inizio del 2003, anche se il costruttore non ha escluso di poter iniziare prima, se vi sarà una concreta domanda di mercato. In partenza, sarà disponibile un modello a 4 vie, mentre per il pieno sfruttamento delle potenzialità di Exa occorrerà attendere la metà dell’anno, quando si potrà arrivare a 16 Cpu Itanium 2.

L’x440 sarà il primo esempio di pesante intervento ingegneristico di Ibm in una macchina a base Intel e rappresenterà un passo in avanti verso il graduale sviluppo di un’intera suite di hardware e software costruita intorno a Itanium 2, anche se il mercato non è destinato ad avere uno sviluppo significativo a breve termine, visto che Gartner prevede vendite non superiori a 50mila unità nel 2004 e 168mila nel 2006. Il design del nuovo x440, peraltro, sarà studiato in modo da poter già ospitare anche i successori di Itanium 2, ovvero Madison e Montecito, lungo una roadmap disegnata fino al 2004.

Nel frattempo, però, Ibm continuerà a lavorare anche sulla versione a base Xeon Mp dello stesso server, oggi disponibile con un massimo di 8 Cpu, ma destinato a salire a 12 o 16 già nel corso dell’autunno. Sia su queste macchine che su quelle future con Itanium 2, Ibm sta lavorando per renderle adatte a reggere applicativi complessi, dagli Erp ai software di analisi dei dati. In questo compito è supportata dalla stessa Intel e da Microsoft, a testimonianza di un impegno più consistente rispetto a quello messo in campo per Linux, ritenuto adatto a macchine dotate al massimo di otto processori.

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