Posta elettronica. Gioia e dolore del business

Sempre più numerose e “pesanti”, le mail sono diventate uno strumento di lavoro irrinunciabile, ma anche un grattacapo per utenti e Cio

Il fiume di e-mail che scorre su Internet attraversando l’intero globo terrestre si ingrossa di giorno in giorno. Aumentano gli utenti, aumenta il numero di messaggi spediti ogni giorno (spam compreso), aumenta il peso degli allegati e aumenta l’importanza delle informazioni che vi sono contenute: un insieme di fattori che sta creando non pochi grattacapi sia agli utenti sia ai Cio. È ormai chiaro a tutti che la posta elettronica è diventata uno strumento di comunicazione irrinunciabile, con un impatto forte sul buon funzionamento dei processi di business aziendali, ma che è altresì necessario gestirla e proteggerla. Il proliferare delle mail sta avendo ripercussioni su tutti gli aspetti dell’operatività quotidiana, generando costi amministrativi, rischio di downtime, necessità di assistenza tecnica a utenti poco esperti e via dicendo. A ciò si aggiungono i requisiti di legge cui è necessario ottemperare, per esempio sul fronte della gestione dei dati sensibili e della privacy. Non a caso, intorno alla mail, ma più in generale alla messaggistica, è nato e si sta espandendo un mercato ricco e articolato di soluzioni di sicurezza, di archiviazione e di gestione in risposta alle richieste che arrivano da aziende di ogni settore. I numeri, del resto, parlano chiaro. The Radicati Group, società di ricerca californiana, stima le caselle di posta attive nel 2007 in tutto il mondo in 1 miliardo e 600 milioni, con una crescita annuale del 16% per i prossimi quattro anni: nel 2011 saranno 2,9 miliardi. Ogni account in ambito aziendale riceve, mediamente, un centinaio di messaggi con e senza allegati, per un totale di 16 Mb di dati al giorno, che diventeranno 21 Mb nel 2009. Una semplice moltiplicazione ci dà l’idea della capacità di storage necessaria per archiviare una tale mole di dati: per un’azienda con 10.000 utenti di posta si arriva a una cifra che supera i 2 Terabyte al mese.


A complicare il quadro c’è anche l’e-mail gestita attraverso i telefonini, la cosiddetta wireless e-mail, che sta dilagando: l’analista prevede una crescita del 121% all’anno, ovvero da 3,8 milioni di utenti del 2006 a 89 milioni nel 2010, grazie a una forte accelerazione nell’area consumer e al peso crescente di Cina, Giappone e Corea del Sud.


Si prevede un grande successo anche per l’instant messaging, che negli Stati Uniti è già largamente utilizzato anche nelle aziende: il numero di utenti si prevede in crescita da 432 milioni nel 2006 a 650 milioni nel 2010. Nello stesso periodo, il totale dei messaggi scambiati passerà da 17,8 miliardi al giorno (di cui 2,1 in ambito enterprise e il resto su rete pubblica) a 66,4 miliardi (di cui 10,7 aziendali).

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