Nell’indagine globale condotta da Redshift Research emerge che la voice, video e content collaboration dà spazio ad ambienti di lavoro flessibili pro-produttività.
Nel giro dei prossimi tre anni gli addetti alle risorse umane che sul posto di lavoro già utilizzano strumenti video preferiranno questo genere di tecnologia nelle proprie interazioni di lavoro.
A dirlo sono i dati di una recente indagine condotta a livello globale da Redshift Research per conto di Polycom secondo cui, nel 2016, la videoconferenza sarà lo strumento di comunicazione preferito nell’ambito delle risorse umane.
Ma non solo, perché il 56% dei 1.205 decision maker aziendali interpellati nell’indagine conferma anch’esso che il video sarà lo strumento di comunicazione preferito in ambito business, scavalcando le email (49%) e le conference call telefoniche (32%).
Il perché di così tanto successo è presto detto, se si considera che il 98%, ossia la quasi totalità dei responsabili delle risorse umane che hanno partecipano al sondaggio è convinta che la videoconferenza rimuove le barriere dovute alla distanza tra le persone e migliora la produttività tra i team dislocati in diverse città e Paesi.
Altri strumenti particolarmente utilizzati dai responsabili Hr includono le conferenze Web, la messaggistica istantanea e i social media, mentre è interessante ricordare che anche nel rapporto 2013 di Aberdeen Group il 32% delle imprese interpellate starebbe investendo nei colloqui attraverso il video, rispetto al 21% del 2012 al fine di ridurre i costi di viaggio, i tempi di assunzione e per la possibilità di raggiungere i candidati anche in luoghi geograficamente remoti.
A quanto pare, i responsabili delle risorse umane stanno cercando di capire come la tecnologia può aiutarli a colmare i confini geografici e a ripensare le proprie strategie di ricerca, al fine di raggiungere un numero maggiore di talenti.
In questo modo, al di là del solo aspetto di recruitment, la voice, video e content collaboration consente di implementare ambienti di lavoro flessibili andando a influire positivamente non solo sugli aspetti della funzione Hr, tra cui retention, impegno e formazione.
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