Pc: se le aziende non investono il mercato non si muove

Cifre alla mano, i dati non sono davvero incoraggianti. Il consumer investe, non altrettanto il comparto business. E i primi segnali del 2002 fanno prevedere se non un annus horribilis perlomeno altri 12 mesi difficili

Inevitabile, anche se una riflessione l’avevamo già proposta la scorsa settimana, ritornare sull’andamento del mercato in questo primo trimestre dell’anno.
Non solo le principali aziende sono uscite dalla “camera caritatis” con un “verdetto” perlomeno ufficiale, ma anche le società di analisi e ricerca hanno rese note le prime numeriche sulle vendite nei mesi di gennaio, febbraio e marzo.
Nessuna buona nuova, purtroppo.
Nessuna sorpresa, nessuna positiva per lo meno.
L’incertezza resta, cifre ufficiali alla mano, quella di prima, con qualche inquietudine in più, se vogliamo, suscitata dal fatto che alcuni big player (Microsoft tra questi) non possono o non vogliono mascherare dietro un falso ottimismo un rallentamento che c’è, si vede, e soprattutto coinvolge il segmento tradizionalmente più profittevole.
Perchè il punto cruciale è e resta proprio questo: chi ha rallentato i propri ritmi di spesa, chi ha tagliato i budget, chi ha posposto non si sa ancora di quanto gli investimenti per il rinnovo tecnologico sono le aziende di piccole e grandi dimensioni, la cui inferiore disponibilità alla spesa ha in questo trimestre negativamente influenzato i conti non solo di Ibm (cosa di cui abbiamo già avuto modo di parlare), ma anche di Compaq e persino di Microsoft.
E proprio per la casa di Redmond, non si può proprio dire che questo sia un bel periodo. Le vicende giudiziarie tuttora in sospeso, il negativo andamento della Xbox sui mercati diversi da quello statunitense, e ora il forte rallentamento nelle vendite dei prodotti per l’area professionale che frenano la crescita, portandola al di sotto di quanto previsto dagli analisti.
Ed è proprio la mancanza di investimenti sul comparto business quella che maggiormente preoccupa le società di ricerca. Lo dice a chiare lettere Gartner Dataquest: sorprendentemente il consumer è quello che ha meglio guidato un trimestre tradizionalmente asfittico, laddove le aziende si sono limitate allo stretto indispensabile. Ed è per questo che le più rosee previsioni per l’intero 2002 parlano di una crescita del comparto pc non superiore a un 4% su un 2001 già anemico di suo.

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