Palm tra consumer e soluzioni

A colloquio con Vesey Crichton, Vice president Emea di Palm. Dallo Zire per il pubblico femminile al Tungsten per i “data centric business men”

12 febbraio 2003 Se volessero inventare un
motto, forse basterebbe dire “ce n’è per tutti i gusti“. In effetti
l’offering di Palm si è oggi talmente allargato da poter abbracciare più o meno qualsiasi
tipologia di utenza, dal consumer più estremo fino all’enterprise business
critical.
Ma non è solo quna questione di tecnologia o di prodotti. Il vero
nodo cruciale è la modalità con la quale l’azienda ha deciso di affrontare
ciscun tipo di mercato e di bisogno. Indirizzandolo e misurandolo.
E in un momento in cui in Europa
ancora non si è capito se il futuro sarà dei telefoni
intelligenti
o dei Pda, Palm ha deciso di non perdere
il vantaggio temporale acquisito e batte decisa sul chiodo.
Racconta
Vesey Crichton, Vice President Emea della società: “Gli
analisti prevedono da qui al 2006 una crescita dell’80% per gli smart phone, che
però partono da una base installata decisamente esigua, e del 30% per i Pda. Ma
noi sappiamo bene che per gli utenti la telefonia non basta: richiedono e-mail,
possibilità di sincronizzazione, accesso ai dati. Applicazioni alle quali gli
smart phone non sono ancora arrivati, per lo meno non in modo consolidato. Ed è
per questo che noi ci stiamo muovendo con un’offerta che parte dall’utente e dai
suoi bisogni
“.
Così, per delle attività molto semplici, di organizzazione
della vita quotidiana, Palm propone il suo Zire
, quasi un caso
per l’impatto che ha avuto sul mercato europeo e italiano. “Best selling Pda
in Europa, al sesto posto in Italia
. – è il commento di
Crichton, che così continua – In questo momento in
Italia l’85% delle persone possiede un telefono cellulare. Solo il 4% un Pda. Ma
tutti hanno bisogno di uno strumento che li aiuti nell’organizzazione della loro
vita quotidiana, dei loro appuntamenti, dei loro contatti. Tanto che il 95% di
coloro che non possiedono un Pda, utilizza una agenda cartacea. Con Zire cerchiamo
di abbattere le resistenze legate all’abbandono della carta e alla
perecezione del palmare come strumento complicato, che richiede particolari
conoscenze informatiche, con un costo eccessivo
“. E così, anche utilizzando
canali diversi dai punti vendita di elettronica di consumo, quali
Esselunga oppure Auchan, Palm strizza l’occhio
a un pubblico nuovo, fatto di giovani, sì, ma anche da tente donne, alle quali
“parla” anche dalle pagine dei settimanali femminili.

Ma non di solo
consumer vive Palm. Anzi. E’ proprio sull’area professionale
che si stanno concentrando i nuovi sforzi dell’azienda anche nel nostro Paese.
Con un’offering che arriva a coinvolgere i cosiddetti “datacentric
business men
“, rappresentato nel top di gamma dal Tungsten con tastiera
e telefono gprs tri-band, Palm guarda al mondo degli integratori e dei
solution provider, per parlare non prodotti ma di soluzioni.
In questo
momento stiamo sviluppando il team in Italia, affiancando alla persona che già
sta lavorando sul mercato consumer, un’altra incaricata di lavorare con
integratori, con i carrier, con realtà quali Tc Sistema o Asystel
“.
Tre
i mercati target: mail and messaging, sales force automation, field
service management, field data collection nonchè servizi finanziari e
sanitari
.
Dalla nostra – conclude
Crichton – abbiamo sia una base di utenti ampia al punto tale da
giustificare l’accettazione del prodotto, sia applicazioni testate e
replicabili. Come quella sviluppata per Roche, per la raccolta dei dati dei
pazienti diabetici, o la sorveglianza da remoto degli
edifici
“.

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