Nelle strategie Fujitsu arriva il Bring Your Own Cloud

La società rinnova prodotti e servizi in un’ottica sempre più globale. La Human Centric Intelligent Society ha bisogno di un approccio nuovo. A quota 300 e installazioni Sap Hana.

Un’azienda globale, con clienti globali.
Il percorso di trasformazione di Fujitsu si è ormai compiuto ed è questa nuova
Fujitsu, nelle parole di Rod Vawdrey, corporate executive vice president e president international business, è oggi una realtà con una missione ben chiara: ”Reshaping Ict, reshaping business and society”, che è poi il leitmotiv dell’evento.
Ed è chiaro che nella filosofia della società, nella quale l’anima europea convive con il forte spirito nipponico, il ripensamento dell’Ict è davvero funzionale a favorire cambiamenti più profondi in un mondo sempre più globalizzato, nel quale tuttavia l’azione locale è indispensabile per far crescere quella Human Centric Intelligent Society che è poi l’obiettivo ultimo.
”I cittadini del mondo globale – racconta Vawdrey – si aspettano servizi agili e competitivi in un ambiente sicuro, per questo al centro della nostra azione vi sono le persone e l’innovazione, i processi e l’informazione, le infrastrutture e le tecnologie”.

Se la vision è chiara, altrettanto lo è la linea strategica.
La società, che oggi ascrive il 50 per cento del suo fatturato alle attività al di fuori di Cina e Giappone e che ha portato il peso dei servizi al 55 per cento del business complessivo, ha tra i suoi obiettivi il rafforzamento del business esistente, l’accelerazione della globalizzazione, incrementando le attività al di fuori del mercato giapponese, la creazione di nuovi business basati sui servizi: all’utente finale, per datacenter, di business application.
” Siamo riuscita ad armonizzare e allineare il nostro portafoglio di soluzioni, rendendolo globale, così come globali sono l’infrastruttura dei 100 datacenter mondiali, la forza lavoro e i centri di delivery” è la spiegazione. E nei primi sei mesi dell’anno i frutti di questa strategia si traducono in revenue superiori alle aspettative, tanto da portare a rileggere verso l’alto le previsioni di fatturato per l’intero anno.

Su questo approccio strategico si inseriscono naturalmente gli annunci di prodotto, con tutte le novità sviluppate in ottica business-centrica.
Così ecco un rinnovo importante dell’offerta storage, con i nuovi Eternus Cs8000, appliance unificate per backup e archiviazione che garantiscono il 300% di capacità in più con un throughput aumentato del 50% e indirizzano le nuove esigenze di gestione di grandi volumi di dati, e i sistemi a disco Eternus DX, sviluppati in un’ottica di ottimizzazione dell’utilizzo del sistema e delle capacità di consolidamento.
Per entrambi la general avilability è prevista per dicembre.

Si rinnova anche l’offerta server, con i Primequest sviluppati per supportare l’in memory database. E proprio l’in-memory rappresenta un altro dei focus strategici per la società.
A oggi Fujitsu ha a proprio attivo oltre 300 installazioni Sap Hana, con un’offerta sia on premise, sia in cloud. E a Sap Hana guarda anche il nuovo FlexFrame Orchestrator, che crea ambienti Sap Erp e Sap Hana combinati e completamente virtualizzati.

Quanto al cloud, abbracciato da Fujitsu con la sua Cloud Initivative, la novità è rappresentata da Cloud Integration Platform, una piattaforma completa che consente ai Cio l’adozione e la gestione del cloud all’interno delle aziende in un’ottica definita Bring Yor Own Cloud, che consente ai dipartimenti It di assumere un ruolo di abilitazione del cloud – qualunque cloud – all’interno dell’azienda.

E veniamo all’Italia.
Qui parla Federico Francini, responsabile della filiale italiana, che racconta come nel nostro Paese ”gli investimenti prima funzionali al business e ai processi oggi guardano al cost saving e all’efficientamento. La spesa si sposta verso infrastrutture cloud e ibride, verso una It dinamica e flessibile”.
Riconose che in Italia il business mix non sia come quello globale: ”Abbiamo ancora un 70 per cento di fatturato ascrivibile ai prodotti e il 30 per cento servizi: l’ obiettivo è un maggiore bilanciamento che, va da sé, non deve andare a scapito del business generato sui prodotti”.

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