Nel primo semestre l’It è cresciuta

Il Rapporto Assinform evidenzia una serie di novità che emergono dai dati del settore. Le Tlc frenano il trend di crescita, mentre l’informatica è positiva su tutta l’area, servizi compresi.

Un primo semestre carico di novità emerge dal periodico Rapporto Assinform che presenta il consuntivo del mercato dell’Ict in Italia.

Innanzitutto le Tlc, che fino a ora hanno sostenuto l’attivo del settore, hanno imboccato un trend in calo (+0,6% contro un + 2,1% dello stesso semestre del 2005), mentre l’It è tornata a crescere (+1,1% contro un +0,4% di un anno prima).

Come ha sottolineato Giancarlo Capitani, amministratore delegato di NetConsulting (che elabora i dati per conto dell’associazione Aitech-Assinform) l’informatica ha beneficiato della ripresa e del miglioramento del conto economico, ma questi fattori da soli non sono sufficienti, in quanto il settore era già in ripresa. Questa volta l’accelerazione viene anche dai servizi, che hanno ripreso a crescere grazie all’attivazione di nuovi progetti e al fatto che finalmente le tariffe sembrano essersi stabilizzate.

Nel dettaglio, l’hardware avendo raggiunto 2,7 miliardi di euro, ha messo a segno un +2,9% (contro un +2,4% del 2005) una percentuale che non rende però giustizia al movimento in unità avvenuto nei suoi comparti.

Infatti nei mainframe è aumentato di ben il 95,9% il numero dei Mips venduti, trend dovuto soprattutto agli annunci di nuovi prodotti e ai chip di sostituzione che hanno abbassato l’entry point dei nuovi sistemi, per cui sono diventati più scalabili e appetibili. Questo ha spinto molte banche a procedere alla sostituzione.

I server midrange hanno rallentato il passo (+3,5% contro un +5,7% dello stesso periodo di un anno prima), come pure i pc che però si attestano pur sempre su una crescita del 12,7% in unità (era del 14,9% nel 2005 e del 21,2% nel 2004), tenendo presente che in Europa la contrazione è più forte. Anche all’interno di questo comparto ci sono elementi di novità.

Infatti i desktop sono tornati a crescere (+6,6% contro un -1,7% di un anno prima) in quanto si è assistito a una serie di gare bandite da banche e utility che hanno premiato soprattutto i grandi brand.

Trend sempre elevato, ma dimezzato, per i portatili, che da un +38,5% realizzato nel 2005 sono scesi a un +18,5%; ciò nonostante, hanno definitivamente superato in unità i desktop (1.055.000 i primi e 965.000 i secondi) segno che prosegue il processo di sostituzione. Il rallentamento è anche dovuto al fatto che gli utenti, sia aziende che consumer, stanno aspettando i nuovi modelli, per cui potrebbe esserci una ripresa del comparto nella seconda metà dell’anno.

Va tuttavia anche detto che il consumer nel primo semestre ha preferito acquisire altri device come tv (per i campionati di calcio), videofonini e smartphone, per cui ha contribuito solo in parte all’acquisto di pc (+13,5% contro un +40,9% del 2005).

Infine, prosegue la crescita anche dei pc server (+16,6%).

Il ritorno in attivo dell’area software e servizi (+0,6%, pari a 6,6 miliardi) è caratterizzato da dinamiche diverse. Da una parte il software aumenta dell’1,7%, al cui interno si distingue l’andamento del middleware (+4,5%) in quanto presso le grandi aziende sono stati avviati importanti progetti di integrazione, di consolidamento, di virtualizzazione e altro ancora. Il software di sistema (+1,1%) è trainato dai pc, in attesa che arrivino nuovi sistemi operativi, come Vista di Microsoft. Ritorno in attivo anche per il software applicativo (+0,7%) in quanto c’è una ripresa della vendita di gestionali, un segnale che è più positivo di quanto dicano i numeri.

Nell’area dei servizi, pari a 4,688 miliardi (+0,2%) sembra essersi fermato il fenomeno del calo delle tariffe: le aree trainanti sono risultate quella dell’outsourcing (+2,5%), della system integration (+1,6%) e della consulenza (+1%) là dove c’è un’offerta di filiera completa.

Le Tlc (pari a 21,950 miliardi) come già segnalato sono arretrate a un +0,6% in quanto le mobili hanno frenato la loro corsa (+1,5% contro un +4,3% nel 2005) mentre le fisse hanno chiuso in negativo (-0,2%). La notevole competizione ha portato a un significativo calo delle tariffe, che però non danno evidenza dei numeri in atto in certe aree: le carte sim sono aumentate del 13%, come pure gli accessi a banda larga (+37,2%).

Per la seconda parte dell’anno, Capitani si attende un proseguimento del trend positivo dell’It, che comunque cresce molto meno della media europea: facendo un confronto diretto con i paesi più industrializzati, si osserva che la tecnologia c’è ma non la usiamo. Oggi l’Italia deve correre più velocemente degli altri paesi, per superare il digital divide, ma deve anche avviare un processo che coinvolga Pubblica amministrazione, imprese e consumer affinché uniscano le forze per trainare tutto il sistema.

«All’Italia oggi manca una visione strategica e una grande regia, ma non è chiaro dove sia la cabina di regia e chi sia il regista», ha concluso Capitani.

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