Assinform: il risveglio del fisso

Il rapporto segnala il rilancio della parte fissa e la diminuzione dell’Arpu del mobile. DIminuisce la voce e crescono i servizi

Il sorpasso c’è già stato un paio d’anni fa e da allora il divario fra tlc
mobili e fisse non ha fatto altro che aumentare.
Quest’anno però le
tlc fisse hanno dato segni di risveglio
e dopo il calo dello 0,8% dello
scorso anno nel 2005 il saldo è positivo per il 2,4%.
Un dato che, unito a
quello della parte mobile in crescita del 3,6% (l’anno scorso era il 5,5%),
permette di avere una performance del 3% per le telecomunicazioni che chiudono
l’anno 43,1 milioni di euro. Di questi 22,2 arrivano da telefonini e affini,
mentre 20,4 milioni provengono dalla vecchia telefonia fissa. Segnali di forte
risveglio arrivano anche dal settore degli apparati che sale del 5,2, mentr ei
servizi con il 2,4% rallentano leggermente la corsa rispetto al 3% dello scorso
anno.


Le linee attive in Italia
hanno superato la barriera delle settantamila unità per arrivare a 72.200
(+15,1%) con il numero degli utenti che da 42,7 è arrivato a 44,4 milioni di
persone.

Decisamente in rialzo è il mercato dei Vas
mobili
(+28,8%) a fronte del ribasso della fonia mobile che scende
dell’1,6%.

La crescita della parte mobile non si è tradotta però
in un ulteriore aumento dell’Arpu dei servizi mobili
.
Dopo anni di
crescita bisogna registrare una diminuzione dello 0,9% con 386,5 euro l’anno per
utente. Il dato però nasconde un calo del 7,7% della parte voce (304,3 euro) e
un aumento del 26,8% del non voce (82,2 euro).


Ancora in crescita gli accessi a banda
larga
che rispetto allo scorso anno sono saliti del 52,4% con 6,7
milioni di accessi, 6,4 per l’Adsl e trecentomila per la fibra ottica.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome