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Microsoft Work reworked, pro e conto dello smart working

Secondo il nuovo studio Work Reworked di Microsoft lo smart working rende più produttivi, ma potrebbe provocare senso di isolamento e una riduzione del tasso di innovazione. Il 77% delle imprese italiane ha adottato modelli flessibili di lavoro, rispetto al 15% del 2019, e il 66% dei dipendenti continuerà a lavorare da remoto almeno un giorno alla settimana anche dopo la pandemia.

L’87% degli italiani ha riscontrato una produttività pari o superiore rispetto a quando lavorava in ufficio, ma sembra calata la capacità di innovazione: solo il 30% dei manager crede che la propria azienda possieda una cultura innovativa, rispetto al 40% del 2019.

Tuttavia, gli italiani di tutte le fasce d’età hanno dichiarato di apprezzare l’ambiente lavorativo tradizionale, specialmente per la possibilità di socializzare e condividere esperienze e informazioni più facilmente con i colleghi. Una delle principali sfide del lavoro da remoto è, infatti, la sensazione di essere più isolati e meno in relazione con i colleghi, un fattore che potrebbe comportare anche un importante calo nel tasso di innovazione.

Work Reworked, un approccio umano all’innovazione

La difficoltà nel rimanere connessi con il proprio team influenza, quindi, la capacità di condividere nuove idee e innovare: rispetto allo scorso anno è stato registrato un calo sensibile nel numero di manager che dichiarano che la propria azienda possiede una cultura innovativa, passando dal 40% nel 2019 al 30% nel 2020. Allo stesso modo, è stato rilevato un calo anche nella percezione dell’innovazione di prodotti e servizi, che è passata dal 56% nel 2019 al 47% nel 2020.

Luba Manolova, Direttore della Divisione Microsoft 365 di Microsoft Italia ha dichiarato: «L’emergenza sanitaria ha rivoluzionato il nostro modo di vivere e lavorare, rendendo le nuove tecnologie ancora più essenziali per la nostra vita quotidiana. Grazie al supporto del nostro vasto ecosistema di partner, negli ultimi mesi abbiamo aiutato le organizzazioni italiane a lavorare, comunicare e collaborare da remoto, garantendo la loro sicurezza e quella degli asset aziendali. Ma il successo di un percorso di digitalizzazione non dipende solo dagli strumenti tecnologici implementati, quanto dalla capacità di far sentire i dipendenti uniti tra loro, apprezzati e liberi di esprimere le proprie idee. La nostra ricerca mette in luce l’importanza di un approccio umano all’innovazione: i team che avranno davvero successo saranno quelli caratterizzati da un maggiore spirito di gruppo, da empatia e fiducia negli altri. Fondamentale continuare a promuovere la cultura del digitale contestualmente alla cultura dell’innovazione e mettere a disposizione tecnologie in grado di favorire l’empowerment dei singoli ma anche la collaborazione dei team.»

Per maggiori informazioni e per confrontare i dati italiani con quelli relativi all’Europa occidentale è possibile leggere il whitepaper.

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