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Microsoft e AT&T, accordo per il public cloud

Dopo l’accordo con Ibm, AT&T ha siglato con Microsoft un’alleanza strategica per fare innovazione con cloud intelligenza artificiale e 5G

Come parte di un accordo pluriennale del valore stimato di 2 miliardi di dollari Microsoft sarà il fornitore cloud per le applicazioni non di rete, e supporterà il provider nel consolidare l’infrastruttura e le operazioni del data center.

AT&T sta infatti diventando un’azienda public cloud first che ha intenzione di migrare la maggior parte dei carichi di lavoro non di rete al cloud pubblico entro il 2024.

L’iniziativa consentirà ad AT&T di concentrarsi sulle funzionalità di rete principali, accelerare l’innovazione per i propri clienti e potenziare la propria forza lavoro ottimizzando i costi.

Come parte dell’accordo AT&T doterà gran parte della propria forza lavoro degli strumenti di produttività e collaborazione basati su cloud disponibili con Microsoft 365 e prevede di migrare applicazioni di infrastruttura non di rete alla piattaforma cloud di Azure.

AT&T è stato il primo carrier a introdurre il 5G mobile negli Stati Uniti e prevede di avere il 5G a livello nazionale entro la prima metà del 2020.

Microsoft ne sfrutterà la rete 5G anche per progettare, testare e costruire funzionalità di edge computing e consentire ai dispositivi di elaborare i dati più vicino a dove vengono prese le decisioni (recentemente Microsoft e AT&T hanno collaborato per testare unsistema di rilevamento e localizzazione per i droni).

La scala globale del cloud Azure di Microsoft e le funzionalità interne di 5G di AT&T consentiranno la creazione di soluzioni per i clienti comuni delle società.

Le aziende porteranno sul mercato soluzioni integrate per l’industria, comprese le aree di voce, collaborazione e conferenza, bordo e rete intelligenti, IoT, sicurezza pubblica e sicurezza informatica.

Le due aziende dispongono già di soluzioni aziendali congiunte per networking, IoT e blockchain sul mercato e prevedono di annunciare servizi aggiuntivi entro il 2019, come le comunicazioni quasi istantanee per un prestatore di primo soccorso che utilizza dal vivo un sistema di traduzione vocale alimentato dall’intelligenza artificiale per per comunicare rapidamente con qualcuno bisognoso che parla una lingua diversa.

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