Meno budget per i Cio italiani, pagano i consulenti

È la system integration tradizionale a pagare il prezzo più alto di un calo del 4,1% delle risorse per l’It delle grandi aziende. Cresce l’outsourcing, ma il low-cost è fuori controllo. Capitani: Italia terra di nearshoring.

Giunta alla sesta edizione (la precedente era di fine 2008) la Cio Survey di NetConsulting inevitabilmente raffigura la situazione negativa di mercato.


Giancarlo Capitani
, nel presentare in Assolombarda i risultati dell’indagine (sponsorizzata da Hp, Microsoft e Telecom) condotta su 70 Cio di altrettante grandi aziende italiane di tutti i settori (tranne la Pa) fa riferimento al precedente quadro consuntivo del mercato, del 2009, che dava l’It a meno 8,1% e le Tlc, poco cicliche, a -2,3%.

Il calo dell’It, per Capitani, ha origini strutturali: scarsa propensione delle Pmi e alto peso delle grandi imprese, che quando disinvestono fanno sentire gli effetti in modo netto, costituendo il 40% della spesa It totale.
I tratti distintivi della situazione sono la forte discontinuità hardware, i pochi nuovi progetti, le attività di manutenzione dell’esistente e un calo insostenibile delle tariffe professionali.

Per il 2010, ha detto Capitani, si vede qualcosa di meglio, ma il profilo di ripresa è altalenante: i tassi non sono omogenei e la ripresa che si sente è basata sull’export manifatturiero.

Nelle 70 imprese sentite si registra la riduzione dei costi con rinegoziazione dei contratti con i vendor, la priorità è data a investimenti It di razionalizzazione, si riduce lo spending per servizi affidati alle piccole strutture, ossia ci si affida di più ai grandi fornitori di servizi, si rinvia il refresh hardware.

Per quanto riguarda i budget in mano ai Cio, la previsione sull’anno è di un calo del 4,1% rispetto al 2009.

Nel computo delle attività si rinnova il client e si fa server virtualization, ma si riduce la system integration (del 6,4%) mentre cresce l’outsourcing (2,3%).

Si registra, quindi, una netta propensione a esternalizzare, che però impatta sulla parte bassa degli operatori, sulle piccole realtà di consulenza a beneficio di quelle grandi e strutturate.

La system integration, insomma, risente dell’effetto tariffe, che oramai sono arrivate all’osso e non si possono più limare. «Sono inferiori del 30-40% rispetto a quelle dei principali paesi Europei. L’Italia è oramai un paese di nearshoring», è la sentenza di Capitani: «le tariffe non riescono più a remunerare le realtà professionali, siamo sotto il minimo sindacale, una situazione malsana».

Ciononostante, la riduzione di spesa corrente riesce ad alimentare le cose nuove: ormai si spende un terzo in infrastruttura e il resto in progetti applicativi.

Presso i Cio si percepisce che è in atto la convergenza fra la domanda di supporto al business e l’It: il famoso “allineamento”.
Poi ci sono sempre il consolidamento e la virtualizzazione dell’infrastruttura e delle applicazioni. Ma salgono di grado il supporto alla compliance e l’introduzione di strumenti per la capacità decisionale (dashboard).

Gli investimenti infrastrutturali vanno, nell’ordine, in virtualizzazione, sicurezza, rinnovo client e server, rinnovo datacenter, business continuità.

In quelli applicativi svetta la Business intelligence: segno che c’è fame di analytics. Poi amministrazione e controllo, e tanto Crm, con crescente attenzione a document e content management.

Per il futuro in cima agli obiettivi dei Cio c’è l’It governance, seguita da Unified communications, Soa, Bpm e Cloud.

Le relazioni con i vendor si sono stabilizzate, dopo la loro contrazione numerica. Riguardo quelle interne il Cio percepisce di arrivare, come importanza, dopo la funzione vendite, il Cfo, il marketing e la produzione.

Ed è un Cio che fa tutto: governa la macchina operativa, dialoga con il top management, introduce innovazione tecnologica, valuta le offerte dei vendor, siede nei comitati e fa pure il business advisor.

Insomma, per Capitani nella crisi è stato penalizzato lo spazio di manovra del Cio, compresso dal Cfo e dagli acquisti, situazione che è lo specchio della situazione commerciale di ricerca ossessiva del miglior prezzo.

Peraltro la riduzione di budget ha spinto a razionalizzare, si fa, insomma, innovazione per necessità e non per virtù.

Stante la crisi e la riduzione dei budget, però, oggi esistono tecnologie che consentono di raggiungere gli obiettivi, come il cloud.

E poi c’è il tema della qualificazione delle risorse: la maggioranza dei Cio ne sente la necessità, ma non ha le risorse per praticarla.

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